Il Dipartimento Investigativo Centrale del Comitato Investigativo russo ha incriminato per terrorismo la 26enne Darya Trepova in relazione all'omicidio del Vladlen Tatarsky, blogger russo e inviato di guerra originario del Donbass, ucciso domenica con una bomba, nascosta in una statuetta, in un locale pubblico a San Pietroburgo, mentre stava tenendo una conferenza organizzata dal gruppo nazionalista Cyberfront Z. Lo riporta l'agenzia Tass.
Il blogger Vladlen Tatarsky
Il Comitato Investigativo, che si occupa dei crimini più importanti, accusa Trepova di "crimini ai sensi della parte 3 dell'articolo 205 del codice penale russo (attacco terroristico commesso da un gruppo organizzato che ha provocato la morte intenzionale di una persona) e della parte 4 dell'articolo 222.1 (acquisizione, deposito, porto e trasporto illegali di esplosivi e ordigni esplosivi in un gruppo organizzato)". Le accuse comportano una pena detentiva massima di 20 anni. Il Comitato sostiene che la 26enne ha agito su istruzioni di persone che agiscono per conto dell'Ucraina.
Esplosione a San Pietroburgo, fermata una donna
Telegiornale 03.04.2023, 12:30
"Il tribunale distrettuale di Basmanny, a Mosca, ha ricevuto la petizione del Comitato Investigativo per arrestare Trepova", aggiunge la Tass, sottolineando che la donna è giunta per l'udienza nel tribunale di Basmanny di Mosca.
Non è ancora chiaro se la donna fosse a conoscenza che nella statuetta era nascosto dell'esplosivo. Infatti al momento dell'esplosione di domenica Trepova, dopo aver consegnato la statuetta a Tatarsky, si era seduta tranquillamente a non più di quattro o cinque metri da lui. Il particolare, emerso da un video diffuso dal noto giornalista ucraino dissidente Anatoly Shariy, potrebbe confermare che la donna non sapesse della presenza dell'esplosivo nella statuetta, come del resto ha detto suo marito, Dmitry Rylov, secondo il quale è stata "incastrata e usata" da qualcuno.
Nel video si vede Trepova che sta per allontanarsi dopo avere consegnato il pacco con la statuetta a Tatarsky. Questi la richiama usando il nome di Nastia, - diminutivo di Anastasia, il nome con cui sembra si fosse presentata a lui - e la invita a sedersi non lontano da lui, alla sua sinistra. Poi Tatarsky apre il pacco ed estrae il busto, raffigurante un soldato. Poco dopo avviene l'esplosione.
Trepova compare anche in un altro video, fatto circolare tra gli altri dal canale Telegram Mash, in cui si vede l'esterno del caffè dopo l'attentato. Tra le persone, alcune sanguinanti, che si aggirano sotto shock, si vede ancora lei, in piedi, che si guarda intorno e poi si allontana, in apparenza illesa.
Di Darya Trepova si sa molto poco. Amici e familiari la indicano come una persona moderata e pacifica, incapace di commettere un omicidio. L'ONG per la difesa dei diritti umani Ovd-Info sostiene che Trepova sia stata arrestata per dieci giorni per aver partecipato a una manifestazione contro la guerra il 24 febbraio del 2022, lo stesso giorno in cui Putin ordinò l'invasione dell'Ucraina. "Sì, è vero che nessuno di noi sostiene la guerra in Ucraina, ma crediamo che tali atti siano inammissibili. Sono sicuro al 100% che non avrebbe mai acconsentito a niente del genere se l'avesse saputo", ha detto il marito, che era stato arrestato insieme alla moglie lo stesso 24 febbraio.
Le autorità russe hanno puntato subito il dito contro i servizi di sicurezza ucraini e contro la Fondazione Anticorruzione di Alexey Navalny, il leader dell'opposizione russa in carcere per motivi politici. E hanno indicato Trepova come una sostenitrice del dissidente. Ma al momento non sembrano esserci prove che confermino la tesi di Mosca e l'ipotesi della presunta vicinanza della donna al movimento di Navalny - secondo la Reuters - deriverebbe apparentemente dal fatto che si sarebbe registrata sull'app del 'voto intelligente' che l'oppositore promuoveva anni fa per indicare di volta in volta la persona che aveva più possibilità di superare alle urne il candidato filo-Cremlino. Gli alleati di Navalny del resto respingono le accuse, e vista la repressione in atto in Russia contro l'opposizione, pare tutt'altro che improbabile che le autorità stiano usando il caso per prendere di mira gli avversari politici del Cremlino.
L'omicidio di Tatarsky è il secondo assassinio in territorio russo di una figura associata alla guerra in Ucraina. Lo scorso agosto le autorità russe, lo ricordiamo, avevano accusato i servizi segreti ucraini di aver ucciso, a Mosca, Darya Dugina, la figlia dell'ideologo ultranazionalista Alexander Dugin.
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