L'export di gas russo, in crescita in Cina ma ridotto in Europa (il principale mercato di destinazione) dopo l'invasione dell'Ucraina, calerà dai 205,6 miliardi di metri cubi del 2021 a 170,4 miliardi di metri cubi nel 2022, invece dei 185 miliardi stimati in aprile. È quanto prevede il nuovo aggiornamento del Ministero dell'economia, secondo le cifre visionate dall'agenzia Reuters.
Questo non influirà tuttavia sulle entrate di Gazprom, perché il prezzo medio è più che raddoppiato, da 304,6 a 730 dollari per ogni 1'000 m3. Dal prossimo anno e fino al 2025, l'orizzonte di queste stime, si ritiene poi che scenderà gradualmente.
Un pezzo petrolifero a Usinsk, nella Russia settentrionale
Intanto, Mosca sta aumentando la sua produzione di petrolio, anche in questo caso guardando soprattutto agli acquirenti ad Oriente. Nel 2023 si avrà una flessione rispetto ad oggi, ma l'export di greggio ritornerà poi a puntare all'insù.