Sono nove, fra cui sette allievi di 13-14 anni e un insegnante, i morti nella scuola 175 di Kazan, grande città russa situata 700 chilometri a est di Mosca, dove un giovane ha causato un'esplosione e aperto il fuoco questo martedì mattina. Il bilancio è stato fornito alla televisione pubblica dal governatore del Tatarstan (una regione a maggioranza musulmana) Rustam Minnikhanov. In precedenza l'agenzia RIA Novosti, citando una fonte al Ministero della sanità, aveva parlato di 11 vittime. Una ventina fra ragazzi e adulti è stata ricoverata in ospedale, una mezza dozzina versa in gravissime condizioni.
Sono intervenute le forze speciali della polizia
L'autore dell'attacco, "il terrorista" lo ha definito Minnikhanov, è stato arrestato. Si tratta di un 19enne della regione che era registrato come proprietario di armi da fuoco e ha affermato di essere "Dio" e di "odiare tutti". L'istituto di studi informatici che frequentava lo definiva "tranquillo", ma lo aveva da poco escluso per non essersi presentato agli esami. Non hanno invece trovato conferma le informazioni relative alla presenza anche di un complice. Il presidente russo Vladimir Putin ha subito ordinato una stretta sulle norme relative al porto d'armi.
Alcuni studenti - l'istituto ne accoglie un migliaio - sono riusciti a mettersi in salvo (in un video amatoriale se ne vedono due saltare dalle finestre del terzo piano), mentre altri sono rimasti bloccati all'interno fino all'intervento della polizia.
Le sparatorie nelle scuole sono un evento raro in Russia ma non si tratta comunque del primo caso. In un liceo della Crimea, nell'ottobre 2018, un giovane aveva ucciso 19 persone prima di togliersi la vita.
Notiziario delle 10.00 dell'11.05.2021
RSI Info 11.05.2021, 12:26
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Russia: sparatoria in una scuola
Telegiornale 11.05.2021, 14:30