A seminare l’idea nella testa di Putin sarebbe stata lo scorso febbraio a Mosca una giovane studentessa italiana. “Suggerisco di creare un’organizzazione speciale che accompagni, fornisca servizi culturali, occupazionali, sociali a tutte le persone che vogliono vivere qui”, ha detto Irene Cecchini rivolgendosi direttamente al presidente russo durante il forum “Idee forti per nuovi tempi”.
La proposta della giovane era di cambiare e semplificare le regole per trasferirsi in Russia. I destinatari? Le persone che non condividono i valori occidentali, che respingono il globalismo, gli ideali neoliberali, la società LGBT e molto altro.
Sette mesi dopo questa proposta è stata trasformata da Putin in decreto presidenziale. Il decreto, spiega la corrispondente di Repubblica a Mosca, Rosalba Castelletti, “offre di fatto uno status di residenza temporanea in Russia a dei rifugiati, per così dire, ideologici, che condividono i valori spirituali e morali tradizionali russi”. Detto altrimenti stabilisce che quanti “si oppongono a quella che viene chiamata l’ideologia neoliberista distruttiva del loro paese d’origine, possano cercare sostegno umanitario a Mosca, richiedendo un permesso di soggiorno temporaneo agevolato”.
L’agevolazione consiste nel fatto che, continua la corrispondente, “gli stranieri non dovranno dimostrare la conoscenza della lingua russa o della storia russa, né delle leggi russe. Non tutti però possono candidarsi. Entro un mese il governo e ministero degli Esteri compileranno infatti un elenco dei Paesi che Mosca ritiene che stiano perseguendo un’agenda neoliberista distruttiva e solo da quelli si potrà accedere a questo visto agevolato”.
Secondo la giornalista si tratta di una mossa di marketing. “Il Cremlino spesso illustra lo scontro fra Russia e Occidente come una sorta di scontro di civiltà. Vuole presentare la Russia come un baluardo dei valori tradizionali e familiari, in contrapposizione a quello che descrive come un Occidente moralmente decadente, depravato”. Non è una storia nuova: “Da tempo la Russia cerca di attrarre occidentali conservatori. Nel maggio 2023, ad esempio, le autorità annunciarono la creazione di un villaggio di migranti fuori Mosca per espatriati conservatori. Poi non ne abbiamo più saputo nulla. È anche un modo, se vogliamo, di contrastare e oscurare la fuga di circa un milione di russi che invece hanno lasciato la Federazione dall’inizio del conflitto in Ucraina”.
Quanto al rischio che assieme a cristiani tradizionalisti possano arrivare anche islamici radicali, Castelletti spiega come “il rischio reale giunge non tanto da eventuali migranti ideologici, ma dai migranti economici. I centroasiatici che vengono in Russia in cerca di lavoro e hanno già varie agevolazioni per gli ingressi. È tra loro che si annidavano, ad esempio, i terroristi responsabili dell’attentato alla Crocus City Hall dello scorso aprile. È proprio per contrastarli che Mosca ha iniziato a stringere le maglie dell’immigrazione anche dalle vicine ex repubbliche sovietiche”.
Nel frattempo la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova sostiene che già migliaia di cittadini dei Paesi NATO starebbero chiedendo questo visto umanitario. “Non ne abbiamo prova - obietta la corrispondente di Repubblica -. C’è inoltre da dire che alla prova dei fatti sono pochi gli stranieri che davvero rinunciano a vivere in Occidente per la Russia. Basti pensare che gli attori Gérard Depardieu e Steven Seagal, a cui Putin concesse la cittadinanza, erano interessati in realtà soltanto al sistema di tassazione agevolato”.
La Russia offre asilo a chi non condivide i valori occidentali
SEIDISERA 23.08.2024, 18:30