Roger Stone, amico ed ex consigliere elettorale del presidente statunitense Donald Trump, è stato arrestato venerdì in Florida: lo ha reso noto l'ufficio del procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller.
L'arresto è stato deciso nell'ambito dell'inchiesta su una possibile collusione tra lo staff della campagna presidenziale di Trump del 2016 e la Russia.
Stone ha sette capi d'imputazione ed è accusato, tra l'altro, di aver corrotto un testimone, di ostruzione e false dichiarazioni. Si è sempre dichiarato innocente.
Nel frattempo su Trump si è abbattuta la mossa del suo ex avvocato Michael Cohen (resa nota dal legale di quest'ultimo, Lanny Davis). Il presidente aveva chiamato il suo ex legale "ratto" per la sua collaborazione con il procuratore speciale del Russiagate Robert Mueller, accusandolo di mentire per avere sconti di pena e suggerendo di avere informazioni compromettenti su suo suocero, "che ha tutti i soldi" e a cui bisognerebbe "dare un'occhiata".
"E' fuori discussione che la sua minaccia e il suo puntare il dito contro il suocero di Cohen è non solo improprio e inopporto... ma è la vera definizione dell'intimidazione e della manipolazione di un testimone", ha commentato Davis.
La Camera, ora sotto il controllo dei democratici, potrebbe infatti considerare le esternazioni di Trump come un tentativo di ostacolare la giustizia: l'anticamera dell'impeachment (la messa in stato di accusa del presidente).
ATS/ANSA/M. Ang.