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Sale la tensione tra la Serbia e il Kosovo

Il presidente serbo Vucic ha ordinato lo stato di massima allerta per le forze armate

  • 27 dicembre 2022, 08:26
  • 20 novembre, 14:08
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Forze armate serbe schierate a ridosso del confine

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Di: ATS/Red.MM 

Monta la tensione interetnica nel nord del Kosovo, tanto che il presidente serbo Aleksandar Vucic, nella sua qualità di capo supremo delle Forze armate, ha ordinato ieri sera – lunedì – lo stato di massima allerta per l'esercito e le forze di polizia del paese balcanico.

Stando ai media serbi, la decisione è stata presa per la necessità di difendere la popolazione serba difronte a quelle che vengono ritenute le crescenti provocazioni e minacce alla loro sicurezza e incolumità fisica da parte delle autorità di Pristina.

I timori riguardano in primo luogo un possibile intervento della polizia e delle forze di sicurezza kosovare per rimuovere i blocchi stradali e le barricate che i serbi locali attuano da 17 giorni nel nord del Kosovo per protesta contro l'arresto ritenuto ingiustificato di tre serbi e per l'invio al nord a maggioranza serba di massicce forze di polizia kosovara. Una protesta che riguarda tuttavia la generale politica della dirigenza kosovara ritenuta ostile e discriminatoria nei confronti dei serbi del Kosovo.

La Serbia ha detto il primo vicepremier e ministro degli esteri Ivica Dacic, è pronta a intervenire in caso di attacco ai serbi del Kosovo. Anche se, ha aggiunto, Belgrado è sempre impegnata a risolvere tutti i problemi con il dialogo e a mantenere la pace nella regione. "Noi siamo per la pace e il dialogo, ma se si arrivasse ad attacchi fisici e all'uccisione di serbi, e se la KFOR (Kosovo Force, forza militare internazionale guidata dalla NATO, ndr.) non dovesse intervenire, la Serbia sarà costretta a farlo", ha detto Dacic citato dai media.

Il ministro degli esteri ha al tempo ricordato le tre linee rosse che Belgrado ritiene invalicabili: la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo; il fermo "no" all'indipendenza del Kosovo e alla sua eventuale ammissione all'ONU e ad altre importanti organizzazioni internazionali; la difesa della sicurezza e dell'incolumità fisica dei serbi del Kosovo.

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