Le autorità giapponesi, dopo un anno di pausa, hanno deciso di riaprire la caccia alle balene nell'Antartico, ignorando la diffida della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite.
Come già in passato, Tokyo giustifica il suo agire sostenendo che le ragioni sono scientifiche. Ragioni che vengono contestate dalle organizzazioni ambientaliste e animaliste, che immediatamente hanno fatto udire la loro voce.
Le prove fornite a sostegno della teoria nipponica vengono confutate praticamente a ogni livello, ma non c'è niente da fare: la flotta di navi ipersofisticate salperà in dicembre; unica concessione, ridurre a "sole" 333 il numero delle prede per il 2016.
ANSA/dg