La Turchia, furiosa per il veto imposto ai propri ministri di tenere comizi elettorali in diversi paesi europei (Olanda, Germania, Austria e Svezia), ha annunciato lunedì sera una serie di misure di ritorsione, in particolare nei confronti dell'Olanda, e ha accusato la cancelliera tedesca Angela Merkel (che aveva espresso solidarietà ai Paesi Bassi) di "sostenere il terrorismo".
Il vicepremier turco, Numan Kurtulmus, ha precisato che, all'ambasciatore olandese in Turchia - dichiarato persona non grata - non sarà permesso di rientrare ad Ankara. "In atto c'è una crisi molto profonda che noi non abbiano né iniziato né tantomeno portato a questo livello", ha aggiunto Kurtulmus, annunciando la sospensione delle relazioni di alto livello tra i due paesi.
L'incidente diplomatico era scoppiato sabato, dopo che il Governo dell'Aja aveva respinto il volo del ministro degli esteri turco (atteso a Rotterdam per un comizio), negato a Mevlut Cavusoglu, capo della diplomazia di Ankara, l'opportunità di recarsi nella stessa città e deciso l'espulsione di Fatma Betul Kaya, responsabile del Dicastero della famiglia turco, intenzionata a partecipare al comizio politico. Intanto l'Olanda ha chiesto ad Ankara di ritirare le accuse di "fascismo e nazismo", altrimenti "le relazioni" tra i due paesi "resteranno difficili", ha detto il vicepremier Lodewijk Asscher.
ATS/M. Ang.