È stato scarcerato venerdì mattina su cauzione (pari a circa 50 milioni di euro, messi a disposizione dalla zia) Yorgen Fenech, il magnate maltese arrestato nel dicembre 2019 come presunto mandante dell’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Cinque anni, due mesi e 19 giorni dopo il suo rocambolesco arresto - con l’ intervento di una motovedetta delle forze armate che bloccava prima del limite delle acque territoriali uno degli yacht di famiglia con cui stava tentando la fuga da Malta - Yorgen Fenech è uscito dal penitenziario in cui è rimasto dal 20 novembre 2019. In oltre cinque anni la giustizia maltese non è riuscita a concludere l’inchiesta e organizzare il processo contro Fenech, mentre tutti gli esecutori materiali hanno avuto sentenze (e/o perdoni) definitivi.
Le decine di precedenti ricorsi presentati dai legali di Fenech negli anni sono stati respinti per rischio di fuga, alto viste le disponibilità economiche dell’uomo che prima dell’arresto era il capo del Tumas Group (principale holding del paese, fondata sul cemento, proprietaria tra l’altro di due Hilton, casinò e assicurazioni). Oggi molti temono che Yorgen possa trovare il modo per lasciare il Paese.
Immagine d'archivio
Le prove e la testimonianza del pentito Melvin Theuma, ex tassista, allibratore clandestino, usuraio e tuttofare del cocainomane conclamato Fenech, nell’autunno del 2019 strinsero il cerchio attorno al tycoon. Le indagini per due anni, dal 16 ottobre 2017, giorno in cui Daphne era stata fatta a pezzi dalla bomba piazzata da sicari sulla sua auto, avevano segnato il passo dopo l’arresto dei tre manovali del crimine ingaggiati. Il governo di Jospeh Muscat, sotto pressione degli USA e dell’FBI che aveva partecipato alle prime indagini, fu costretto a smettere di rallentare l’inchiesta. E dopo le rivelazioni dei collegamenti di Fenech con il capo di gabinetto Keith Schembri ed il potentissimo pluriministro Konrad Mizzi (entrambi a libro paga della ‘17 Black’, la società creata a Dubai e scoperta dai Panama Papers con cui Yorgen Fenech faceva i suoi giochi corruttivi, quelli sì nel frattempo processati) Muscat fu costretto alle dimissioni. Un’inchiesta pubblica due anni fa ha sentenziato i colpevoli ritardi e le omissioni del governo nella protezione della giornalista che, con il suo blog Running Commentary, aveva scoperto non solo i collegamenti di Fenech con la politica, ma anche con la criminalità organizzata. Con la mafia siciliana che fornì agli ‘artificieri’ le bombe comandate a distanza affidate ai sicari. In 7 sono in galera. Ingaggiati da chi e per conto di chi? La giustizia maltese non ha ancora dato una risposta.
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Notiziario 07.02.2025, 22:00
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