L'inflazione, la crisi economica e quella energetica: è davvero un autunno caldo sul fronte delle proteste sindacali in Francia e nel Regno Unito, dove sono previsti scioperi a raffica.
In Francia si stanno vivendo forti tensioni ai distributori di benzina e non tanto per il prezzo del carburante, quanto per la sua mancanza causata dallo sciopero in 3 delle 6 raffinerie del paese che causa lunghe code di automobili a perdita d’occhio ai distributori. C’è poco carburante e viene razionato, un tanto a testa perché più di 1 distributore su 5 in Francia è senza benzina questo fine settimana. Nella capitale e a Nord del paese le percentuali di chiusura sono maggiori.
A generare questo caos è lo sciopero del personale di 3 raffinerie e 2 siti di stoccaggio che incrociano le braccia per rivendicazioni salariali in un momento già decisamente delicato. I dipendenti del gruppo Total chiedono infatti un aumento del 10% dello stipendio, un 7% per coprire l'inflazione ma un 3% di "condivisione della ricchezza". Il governo ha chiesto al gruppo di essere generoso, ha sbloccato stock strategici e permesso alle autocisterne di circolare anche il fine settimana, nella speranza di migliorare la situazione.
Regno Unito, scioperi contro il carovita
Telegiornale 08.10.2022, 22:00
Non va meglio nel Regno Unito dove, terminato il periodo di lutto per la morte della Regina Elisabetta, nel Regno Unito sono riprese le agitazioni sindacali. Dai portuali ai ferrovieri, dagli avvocati al personale infermieristico, fino ai docenti universitari e ai dipendenti delle Poste. Identiche le ragioni degli scioperi come le richieste dei lavoratori, ossia quello di vedere riconosciuti adeguamenti salariali in un momento di forte inflazione, uno scontro frontale alimentato indirettamente anche dalla crisi globale, dalla penuria energetica, e dal rialzo degli interessi sui mutui della casa. E che conferma come i sindacati siano diventati la nuova opposizione ufficiale al governo conservatore di Liz Truss.