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Senegal nel caos

La piazza rivuole Sonko e rigetta la condanna a due anni di reclusione emessa contro il politico dell'opposizione - Gli scontri provocano vittime

  • 2 giugno 2023, 19:25
  • 24 giugno 2023, 08:31
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Senegal: il reportage

SEIDISERA 02.06.2023, 18:34

  • Keystone
Di: AFP/AP/LP 

Il Senegal è stato attraversato ieri, giovedì, da violenti manifestazioni di piazza, che hanno visto i sostenitori del politico all’opposizione Ousmane Sonko scontrarsi con le forze della polizia locale, causando nove morti tra i civili. Lo ha dichiarato il Governo mentre le autorità hanno vietato l’uso di diverse piattaforme per frenare un’ulteriore escalation. La piazza contesta la condanna a due anni di reclusione a carico del politico.

Le proteste, avvenute principalmente a Dakar e a Zinguinchor, sono l’ultimo episodio di una lunga sequela di avvenimenti penali riguardanti Ousmane Sonko, presidente del partito dei patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità (PASTEF), colonna portante dell’opposizione, particolarmente in voga tra i giovani e le fasce medio basse della popolazione.

L’antefatto

Nel 2021 Sonko era stato accusato da una giovane dipendente di un salone massaggi di stupro. Il politico ha sempre negato le accuse, sostenendo che il processo giudiziario intentato nei suoi confronti era solo uno stratagemma per ostacolare la sua corsa alle presidenziali del 2024.

Giovedì è stato assolto dalle accuse di stupro, ma è stato condannato a due anni di reclusione per aver incitato una giovane donna di età inferiore ai 21 anni alla dissolutezza, un reato in Senegal. Questa condanna dovrebbe comportare la sua ineleggibilità.

Anche altre condanne pendono sul capo di Sonko: una a sei mesi di reclusione sospesa con condizionale per diffamazione e un’ulteriore per manipolazione del sistema giudiziario.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso

Assente al processo e alle deliberazioni, domenica il politico è stato arrestato e riportato al proprio domicilio con la forza. “È sequestro” sostiene lui e, rivolgendosi al popolo, invita alla protesta di massa.

Ma è solo dopo l'annuncio del verdetto, giovedì, che sono scoppiati scontri in tutto il Paese: i manifestanti hanno lanciato pietre, bruciato veicoli e in alcuni luoghi eretto barricate mentre la polizia sparava gas lacrimogeni. In tutta la città si sono visti pennacchi di fumo nero e sentiti gli spari dei lacrimogeni.

Da quando è stato condannato Sonko non ha più parlato. L'accesso alla sua abitazione è bloccato da agenti di sicurezza, che respingono con la forza chiunque cerchi di avvicinarsi a lui. I suoi avvocati e sostenitori denunciano che gli arresti domiciliari non hanno alcuna base legale.

Per parte sua, la ministra della Giustizia Ismaila Madior Fall ha negato la detenzione di Sonko, parlando di “una misura di polizia amministrativa”, circoscritta unicamente a “limitare i suoi movimenti” a causa dei “suoi appelli insurrezionali”.

La situazione rimane tesa e sembra destinata a scoppiare di nuovo, mentre gli esperti legali discutono ancora sulla legittimità del processo.

Una parte del problema: Macky Sall

Ad alimentare il clima di tensione del paese è anche la possibile candidatura di Macky Sall, eletto presidente nel 2012 e rieletto nel 2019. Per il popolo un ulteriore terzo mandato presidenziale violerebbe la Costituzione e, a tal riguardo, chiede a gran voce le sue dimissioni.

Secondo la legge fondamentale, rivista nel 2016, si prevede infatti che “nessuna persona può ricoprire più di due mandati consecutivi”.

In passato, il Presidente Sall ha dichiarato in più occasioni che non avrebbe svolto più di due mandati. Ma da mesi la certezza passata ha lasciato spazio a una più vaga ambiguità, suscitando i sospetti della popolazione.

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Senegal, scontri per la condanna di Sonko: almeno 9 i morti

SEIDISERA 02.06.2023, 18:32

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