Il servizio internet satellitare Starlink, che ha fornito all'esercito ucraino comunicazioni a banda larga, "non è mai stato pensato per essere utilizzato come arma": con queste parole Gwynne Shotwell, presidente e direttrice generale aggiunta di SpaceX, ha annunciato la decisione dell'azienda di adottare provvedimenti affinché questi dispositivi - e Kiev dispone di migliaia di essi, in parte forniti gratuitamente dagli stessi produttori - non siano più usato per far funzionare i droni ucraini. Una mossa che ha un impatto per le capacità militari di Kiev, afferma Mauro Gilli.
Qual è la loro utilità? "Nell'era dell'informazione uno dei fattori più importanti è la trasmissione di dati in senso reale. Questo è ancora più vero per i conflitti armati", spiega l'esperto di tecnologia militare e sicurezza internazionale al Politecnico di Zurigo. Vale per esempio per la "geolocalizzazione di truppe nemiche prima che queste si possano spostare. Starlink fornendo queste connessioni ha quindi permesso non solo alle forze ucraine di comunicare, ma anche di utilizzare in modo efficiente alcuni sistemi di arma. La capacità dei droni di avvistare postazioni nemiche è centrale se questi possono trasmettere questi dati all'artiglieria nelle retrovie", spiega l'esperto.
SpaceX non spiega quali misure abbia adottato per limitare l'uso dei suoi terminali ai soli scopi che ritiene accettabili, quelli civili e le comunicazioni militari, ma non le operazioni offensive. "Ci sono cose che possiamo fare e abbiamo fatto", ha dichiarato Shotwell.
Sulle modalità si possono solo formulare ipotesi. "La congettura che mi sento di fare è quella di una limitazione geografica", afferma Gilli. "Probabilmente si dà copertura internet satellitare alle zone sotto controllo del Governo ucraino ma non a quelle sotto controllo delle forze russe. Mi sembra il modo più immediato. Ciò detto, in situazioni come quelle di Bakhmut, con fronti molto ravvicinati, fare una divisione netta è, se non impossibile, perlomeno molto difficile".
Gwynne Shotwell
L'annuncio di Space X arriva un po' a sorpresa: la vertenza fra Kiev ed Elon Musk, scoppiata in ottobre attorno ai costi dell'operazione e in relazione al "piano di pace" proposto dal magnate e rifiutato dagli ucraini, sembrava superata (vedi correlate). D'altra parte non si scopre certo oggi che le truppe ucraine abbiano usato questi collegamenti internet anche per orchestrare attacchi.
Si tratta solo di una dichiarazione di facciata o di un passo concreto? "È obiettivamente difficile dare una risposta, perché non sappiamo cosa è stato discusso sotto banco e - a nostra conoscenza - non è successo nulla in particolare che abbia creato problemi politici, economici o tecnici tali da portare SpaceX a questa decisione", afferma Gilli.
Il lancio di un missile da parte di un sistema HIMARS in dotazione alle forze ucraine
Un'applicazione quali conseguenze avrebbe? Per l'esperto del Politecnico, "potrebbe andare a limitare le capacità ucraine di riconquistare alcuni territori (...). Sicuramente Kiev si affida anche ad altri strumenti, ma c'è da pensare che almeno in alcune zone l'assenza del servizio possa se non compromettere perlomeno erodere la capacità militare ucraina, proprio per i motivi che dicevo prima: l'efficacia dei sistemi d'arma, si pensi anche agli HIMARS di cui si è parlato molto la scorsa estate, dipende dalla capacità di ottenere dati accurati in tempo reale".
Il comandante in capo delle Forze armate ucraine, il generale Valerii Zaluzhniy, aveva lodato nei mesi scorsi "l'eccezionale utilità" dei terminali di Starlink. E dopo questo annuncio, la reazione di Kiev non si è fatta attendere: "le aziende devono scegliere se stare dalla parte dell'Ucraina o da quella della Russia", ha dichiarato su Twitter (per altro pure di proprietà di Elon Musk) il consigliere alla presidenza Mykhailo Podolyak.
Berlino promette altri carri armati a Kiev
Telegiornale 08.02.2023, 13:30