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Starlink "di grande importanza" per gli ucraini

Il Pentagono "paghi la fattura" del sostegno a Kiev, chiede SpaceX. Una ripicca di Elon Musk? Il ruolo dei satelliti per le comunicazioni delle truppe di Kiev spiegato dall'esperto Mauro Gilli

  • 15 ottobre 2022, 06:57
  • 20 novembre, 14:44
Elon Musk

Elon Musk, 51enne miliardario di origine sudafricana. Sue Tesla e SpaceX

Di: Red.MM/RG 

I satelliti della costellazione Starlink, da quando hanno iniziato a essere impiegati in primavera, hanno svolto un ruolo non trascurabile nella guerra in Ucraina. Le stazioni messe a disposizione dalla società SpaceX sono stati uno strumento di comunicazione vitale per l'esercito di Kiev, che grazie ad esse ha potuto rimanere connesso laddove i russi hanno distrutto le infrastrutture per Internet e la telefonia mobile.

Il loro utilizzo potrebbe ora essere rimesso in discussione: secondo quanto pubblicato dalla CNN venerdì, il proprietario di SpaceX Elon Musk non intende farsi carico della fattura ancora a lungo e chiede che sia il Pentagono a pagare.

Un'antenna di Starlink nei pressi di Lyman, riconquistata dalle truppe ucraine a inizio ottobre

Un'antenna di Starlink nei pressi di Lyman, riconquistata dalle truppe ucraine a inizio ottobre

  • reuters

"Non siamo in posizione di donare altri terminali all'Ucraina o di finanziare a tempo indeterminato quelli esistenti", ha scritto il direttore per le vendite al Governo di SpaceX, in una lettera di cui il network statunitense ha avuto conoscenza.

I numeri: 20'000 terminali, costi per 380 milioni nel 2023

Sono circa 20'000 i terminali di Starlink donati all'Ucraina dall'inizio del conflitto, ad uso civile oltre che militare. Il prezzo varia da 1'500 a 2'000 dollari l'uno. Una parte consistente è stata pagata dagli Stati Uniti, dalla Polonia, dal Regno Unito o anche da ONG, ma secondo quanto twittato dallo stesso Musk negli scorsi giorni l'operazione è già costata a SpaceX 80 milioni di dollari e arriverà a costarne oltre cento entro la fine dell'anno. L'azienda di Musk si sta facendo carico soprattutto della "bolletta" mensile, migliaia di dollari per unità.

Il comandante in capo delle Forze armate ucraine, il generale Valerii Zaluzhniy ha chiesto altre 8'000 stazioni, una "ordinazione" che la società californiana gira ora a Washington. Non si tratterebbe solo di accrescere la disponibilità, ma anche di rimpiazzare i circa 500 esemplari persi ogni mese in battaglia. Nella lettera di SpaceX, scrive ancora la CNN, si parla così di costi per altri 124 milioni di dollari entro la fine dell'anno e 380 per l'intero 2022.

Il Pentagono si è espresso venerdì sera sulla questione affermando che "sta valutando tutte le opzioni, non solo Starlink". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa a bordo dell'Air Force One che ha portato il presidente americano Joe Biden a Portland, Oregon, a proposito dell'annuncio di Elon Musk che non fornirà più a Kiev la sua rete satellitare poiché i costi sono eccessivi. "Il Pentagono sta lavorando con alleati e partner per capire come meglio sostenere l'Ucraina sulla rete Internet", ha aggiunto la portavoce.

L'importanza di Starlink

È troppo presto per dire se la richiesta di Musk possa sfociare in un'interruzione del servizio, ma di certo non si tratta di una questione trascurabile per l'evoluzione del conflitto: l'importanza dei terminali di Starlink per le truppe ucraine non va sottovalutata, tanto che il già menzionato generale Zaluzhniy di recente ne aveva riconosciuto "l'eccezionale utilità".

00:56

Mauro Gilli: "Un ruolo importantissimo"

RSI Info 14.10.2022, 18:22

  • RSI

"Il ruolo delle comunicazioni è importantissimo nella vita quotidiana e a maggior ragione quando per esempio si tenta di identificare la posizione dei nemici e di colpirli in tempo reale", spiega Mauro Gilli, esperto di tecnologia militare e sicurezza internazionale al Politecnico di Zurigo. "Comunicazioni affidabili che non possono essere degradate facilmente", come può avvenire invece con i collegamenti via radio, "permettono alle truppe ucraine di essere molto efficaci nelle loro operazioni. Per esempio quando noi pensiamo all'uso di droni per l'avvistamento e la geolocalizzazione di postazioni nemiche, l'uso dei satelliti ha un ruolo centrale".

Senza Starlink, "tutta l'organizzazione delle operazioni diventerebbe più difficile". L'offensiva ucraina di questi ultimi mesi si fermerebbe? "Fermarsi magari no, ma diventerebbe tutto molto più complicato".

La polemica fra Musk e Kiev

Interruzioni sono già state segnalate da parte ucraina negli ultimi giorni, secondo la CNN lungo quella che era la linea del fronte due settimane fa. Il Financial Times ha parlato - citando fonti militari - di una "catastrofica" perdita di contatti che ha ostacolato l'avanzata delle truppe.

Il sostegno di SpaceX all'Ucraina dall'inizio della guerra, tramite la rete Starlink, si misura in decine di milioni di dollari

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  • reuters

"Quanto accade al fronte è un'informazione riservata", ha replicato Musk, senza smentire l'informazione. Secondo una fonte, questo sarebbe dovuto alla necessità di richiedere l'attivazione in ogni nuova zona man mano che la riconquista prosegue.

Ma viste le bizze per cui è noto l'eccentrico miliardario di origine sudafricana, c'è chi vi ha puntualmente letto la risposta alla reazione di Kiev a una "proposta di pace" che lo stesso Musk aveva lanciato sempre su Twitter. Questa prevedeva fra l'altro la ripetizione sotto l'egida dell'ONU delle consultazioni sull'appartenenza delle regioni separatiste, della formalizzazione del passaggio della Crimea alla Russia e della neutralità dell'Ucraina.

Una proposta che, a detta di Musk, Mosca accetterebbe, anche se lui ha smentito le voci di un qualsivoglia contatto diretto con Vladimir Putin. Kiev non l'aveva presa bene: "Quale Musk preferite, quello che sostiene l'Ucraina o quello che sostiene la Russia?" aveva controtwittato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Sostengo l'Ucraina, ma temo un'escalation che danneggerebbe l'Ucraina e il mondo", aveva allora sottolineato Musk, che in una conferenza ad Aspen avrebbe pure affermato che "tutti vogliono negoziare per la pace quando stanno perdendo, ma non quando stanno vincendo", mentre a suo avviso "è ora il momento di farlo".

Sulle proposte di pace avevano detto la loro anche il consigliere alla presidenza ucraina Mykhailo Podolyak e, in molto esplicito l'ex ambasciatore in Germania, Andrii Melnyk: un' espressione piuttosto... eloquente, a cui il magnate ha risposto indirettamente venerdì con "Stiamo seguendo la raccomandazione".

02:15

I possibili sviluppi della guerra

Telegiornale 11.10.2022, 22:00

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