C'è anche la "mancanza di acqua e pasti per l'equipaggio" tra le rivendicazioni che hanno spinto piloti e assistenti di volo di Ryanair a incrociare le braccia e a dare il via all'estate "calda" delle compagnie aeree low cost. Dopodomani, mercoledì 8 giugno, scatta lo sciopero del colosso irlandese dei voli a basso costo insieme a Malta Air, e la società CrewLink che gravitano sempre nell'orbita di Ryanair. Ma in contemporanea si fermeranno anche EasyJet e Volotea.
Uno stop che riapre la stagione delle rivendicazioni sindacali e preannuncia una intera estate a rischio voli, proprio mentre il settore riparte dopo il blocco forzato subito negli anni della pandemia. Le giornate di protesta saranno coordinate con i sindacati europei interessati per un'azione condivisa e concentrata a livello transnazionale.
Lo sciopero annunciato segue il fine settimana da incubo per i passeggeri contraddistinto da cancellazioni, ritardi, viaggiatori bloccati a terra ed esasperati, compagnie che hanno drasticamente ridotto la vendita dei biglietti negli aeroporti europei, quello di Schipol ad Amsterdam in particolare.
La colpa stavolta è anche delle bizze del tempo, ma la causa principale è un'altra: durante la pandemia, le società che si occupano dei servizi a terra negli aeroporti hanno licenziato in massa e ora faticano a fronteggiare la sensibile ripresa della domanda, perché è difficile assumere sufficiente personale in tempi brevi.
Tanti voli e poco personale: ritardi negli aeroporti
SEIDISERA 06.06.2022, 20:06
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