La Corte d'Appello di Milano ha aggravato la pena, portandola da 6 anni a 7 anni e 6 mesi, per Roberto Formigoni, imputato per corruzione nel processo sul caso San Raffaele-Maugeri.
L'ex governatore della Lombardia, ha sostenuto con successo l'accusa, ha ottenuto una serie di vantaggi, tra cui l'uso di yacht, vacanze e cene, per favorire i due enti con delibere di giunta per circa 200 milioni di rimborsi pubblici. La procura generale aveva chiesto proprio 7 anni e 6 mesi, ossia la pena massima per la corruzione in questo caso.
Oltre al carcere, in caso di conferma della pena da parte della Cassazione, Formigoni sarà anche interdetto "in perpetuo dai pubblici uffici". Pure ribadita la confisca di 6,6 milioni di euro, così come la provvisionale di risarcimento di 3 milioni a vantaggio della Regione, costituitasi parte civile. Questa, oltre che di Formigoni, è a carico dell'ex assessore Antonio Simone e del faccendiere Pierangelo Daccò, che hanno patteggiato nei mesi scorsi.