La parabola di Severodonetsk, la città dell'oblast di Luhansk da settimane sotto attacco russo, abbandonata dal 90% dei suoi oltre 100'000 abitanti e quasi completamente distrutta dai bombardamenti, assomiglia sempre più a quella tragica di Mariupol, caduta il 20 maggio nelle mani degli invasori russi.
Circa 800 civili hanno trovato rifugio nella fabbrica chimica Azot, ha affermato oggi, martedì, il legale statunitense del magnate Dmytro Firtash, uno degli uomini più ricchi dell'Ucraina e proprietario dell'impianto. Di questi "200 o 300 sono dipendenti rimasti per garantire la protezione dei prodotti altamente esplosivi" lavorati dal sito industriale.
Nei giorni scorsi le forze di Kiev aveva annunciato di aver ripreso parte della città, ma da lunedì la situazione è tornata per loro ad aggravarsi, come riconosciuto anche dal governatore del Luhansk Serhii Haidai. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha affermato che tutta la parte residenziale è ormai sotto il controllo dei soldati di Mosca, così come il 97% dell'intera provincia.
Una tesi negata da Haidai, stando al quale la difesa è comunque "una missione impossibile" e l'invasore sta mobilitando tutte le sue forze per tagliare agli ucraini la via di fuga lungo la strada Lysychansk-Bakhmut. E proprio Lysychansk, "gemella" di Severodonetsk sull'altra sponda del fiume, è sotto costante bombardamento. Queste due località sono le ultime di un certo rilievo che le forze ucraine difendono ancora nella regione. Una loro conquista spianerebbe la strada verso Kramatorsk, grande città della regione di Donetsk, già minacciata anche dall'avanzata russa da nord, da Lyman verso Sloviansk.
Lunedì il presidente Volodymyr Zelensky aveva affermato che il suo esercito era impegnato "in combattimenti strada per strada" e "teneva le posizioni" contro un nemico superiore per numero di uomini e mezzi. A suo avviso, il Cremlino non intende accontentarsi del Donbass ma vuole impadronirsi anche della regione di Zaporizhia, dove l'occupante ha già conquistato la grande centrale nucleare che prima del conflitto forniva il 20% dell'elettricità ucraina. Il direttore generale dell'AIEA, Rafael Grossi, ha annunciato una missione di ispezione che Kiev rifiuta, ritenendo che in questo momento equivarrebbe a una legittimazione dell'occupazione russa della struttura.
Mosca riconsegna i caduti dell'Azovstal
Telegiornale 07.06.2022, 14:30
Tornando a Mariupol, nell'ambito di uno scambio di corpi, la Russia ha restituito all'Ucraina i cadaveri di circa 200 soldati, molti dei quali morti proprio difendendo la città portuale e in particolare l'acciaieria Azovstal.