La posizione della Cina nella guerra in Ucraina, divide il parere degli esperti. Il Paese potrebbe infatti rivelarsi una pedina fondamentale per risolvere questa crisi. "Era prevedibile, perché il rapporto della Cina con la Russia è un rapporto fondamentale - spiega Sergio Romano, giornalista, storico e ambasciatore in Russia dal 1985 al 1989, ai microfoni della RSI - La Cina non può rinunciare all’amicizia con la Russia".
Un intervento della Cina in favore di una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina potrebbe essere decisivo, dal momento che Xi Jinping, segretario generale del partito comunista cinese, è probabilmente l’unica persona ad avere sufficiente influenza sul presidente russo Vladimir Putin.
Una possibilità non presa in considerazione dall’intelligence americana, secondo la quale la Cina sarebbe ormai piuttosto disposta a schierarsi, e inviare alla Russia aiuti economici e militari. Il Governo cinese ha al momento smentito, lasciando dei dubbi sulla posizione del Paese.
Secondo Romano però "Si arriverà prima o dopo alla pace - spiega - soprattutto perché tutti sembrano essere d’accordo sul fatto che l’Ucraina dovrà essere neutrale, su questo punto ormai si è raggiunta una sorta di consenso. Diventerà una Svizzera nell’Europa centro- orientale".
Secondo la Cina, inizialmente a spingere le tensioni fino al punto di rottura, sono stati gli Stati Uniti insieme alla NATO. "Non credo che la NATO sia direttamente responsabile, si è comportata con grande serietà ed equilibrio, ma La NATO è fatta per fare le guerre, non per fare la pace, e quando bisogna fare la pace, è meglio che la NATO stia zitta", continua Romano.
"Vladimir Putin, dal momento in cui ha fatto la guerra, ne è diventato il responsabile. Quell’uomo credo che anche agli occhi del suo Paese, avrà perduto molta della sua autorità - conclude Romano - Credo che ad un certo punto però prevarrà il buon senso. Non ho un motivo per dirlo, forse questo motivo è soltanto una speranza, ma io credo che potrebbe andare così".