La popolazione mondiale ha superato martedì alle 9.00 europee la soglia degli 8 miliardi di abitanti, secondo una stima ufficiale delle Nazioni Unite. Si tratta di un passo definito "una importante pietra miliare nello sviluppo umano" e un monito, nel pieno della COP27 , della "nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del nostro pianeta".
La conferenza sul clima in corso a Sharm el Sheikh - dove si fatica a raggiungere un risultato e il tempo ormai scarseggia - evidenzia una volta di più le difficoltà a trovare un'intesa fra i Paesi ricchi, responsabili della maggior parte delle emissioni inquinanti, e quelli poveri che invece sono più confrontati alle conseguenze e non hanno i mezzi per farvi fronte. Sono questi ultimi a conoscere il più forte incremento degli abitanti, ma "il nostro impatto sul pianeta è determinato molto di più dai nostri comportamenti che dal nostro numero", come spiega Jennifer Sciubba, ricercatrice del Wilson Center.
RG 07.00 del 15.11.2022 La corrispondenza di Antonio Piemontese
RSI Info 15.11.2022, 09:12
Per l'ONU, "questa crescita senza precedenti" della popolazione - nell'Ottocento eravamo meno di un miliardo e nel 1950 si contavano 2,5 miliardi di abitanti - è il risultato di "un graduale aumento della durata della vita grazie ai progressi della sanità pubblica, dell'alimentazione, dell'igiene e della medicina". La speranza di vita alla nascita è arrivata a sfiorare i 73 anni prima della pandemia. Ma la crescita pone sfide importanti ai Paesi più poveri e sempre più popolosi.
Pendolari a Calcutta: l'India supererà presto la Cina, divenendo il Paese più popoloso
L'India, per esempio, con 1,4 miliardi di abitanti si prepara a superare la Cina nel 2023 e dovrebbe conoscere nei prossimi decenni una vera e propria esplosione della popolazione urbana. Le sue megalopoli, tuttavia, mancano di infrastrutture essenziali. A Mumbai, il 40% vive in costruzioni di fortuna.
Lagos, in Nigeria, sarà a fine secolo una delle tre maggiori città del mondo
La tendenza sta comunque rallentando da alcuni decenni: ci abbiamo messo 12 anni per passare da 7 a 8 miliardi, ce ne vorranno 15 per toccare i 9 e le Nazioni Unite prevedono che toccheremo un picco di 10,4 miliardi nel 2080, prima di una relativa stagnazione fino a fine secolo. Le cifre globali nascondono però come detto enormi differenze fra i continenti: mentre l'Europa è in crisi demografica - 1,5 figli per donna in media - e due terzi della popolazione vivono in aree dove le fertilità è sotto 2,1 (che equivale alla crescita zero), fino al 2050 la metà della crescita mondiale arriverà da soli otto Paesi: Repubblica democratica del Congo, Egitto, Etiopia, India, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania. Nel 2100 le tre più grandi città mondiali, si stima, saranno africane: Kinshasa, Lagos e Dar es Salaam.