"Ci hanno tirato con una corda, per questo il peschereccio si è ribaltato". È questa la testimonianza di uno dei sopravvissuti del naufragio avvenuto al largo delle coste greche, nel sud del Peloponneso, mercoledì scorso.
Il tentativo di trascinare l’imbarcazione sarebbe stato eseguito dalla Guardia costiera ellenica. I dispersi sono centinaia, almeno 200 sono di nazionalità pachistana, 104 i sopravvissuti, un’ottantina si trova ora in un centro per richiedenti l’asilo, recintato con filo spinato a Malakasa, non lontano da Atene.
Le autorità preferiscono evitare che i migranti entrino in contatto con i giornalisti. Diversi di loro però parlano e raccontano di essere stati in balia del mare per ore, prima della tragedia. Una ricostruzione dei fatti che non combacia con quella fornita dalle autorità competenti. Intanto, anche i parenti delle vittime hanno raggiunto il campo nella speranza di avere notizie. Il mare per ora non ha restituito più nessuno.