È terminata giovedì la prima parte del secondo giro di consultazioni per la formazione del prossimo Governo italiano e il tema centrale della giornata è stato quello della crisi internazionale che vede protagonista la Siria. Le discussioni si sono dunque concentrate su possibili attacchi americani e sulla disponibilità o meno di dare il supporto logistico delle basi militari italiane della NATO. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in particolare, ha chiesto rassicurazioni da parte di tutti i partiti sulla fedeltà al patto atlantico. E proprio la crisi internazionale potrebbe accelerare un accordo fra i partiti.
Mattarella in questo secondo giro aveva chiesto a tutte le fazioni di portare prove concrete di passi in avanti per la ricerca delle trattative, ma al termine della giornata non molto si è smosso. Il centrodestra ha fatto una conferenza congiunta per dichiarare la propria unitarietà. Conferenza che si è trasformata in uno show quando Silvio Berlusconi è riuscito con un blitz a rubare la scena a Matteo Salvini che aveva la parola. Berlusconi ha così accusato sarcasticamente i Cinque stelle di non conoscere l'ABC della democrazia. Cinque stelle che hanno risposto pan per focaccia con Luigi di Maio, confermando il veto a Berlusconi perché "nemico di un Governo di cambiamento".
L'intesa tra il Movimento cinque stelle e la Lega rimane la corsia preferenziale per un eventuale nuovo Governo. Di Maio ha parlato di "solida sinergia istituzionale". Due gli ostacoli che rimangono sul campo: il nome di chi diventerà premier (Di Maio non vuole fare nessun passo indietro) e la presenza o meno di Berlusconi. Per superare questi ostacoli c'è bisogno di tempo e venerdì spetterà a Mattarella decidere se concederne ancora.
TG/CaL