terremoto nel sud-est asiatico

Soccorritori al lavoro in Myanmar

Una donna è stata salvata dalle macerie questa mattina a Mandalay. Ma col passare del tempo si affievoliscono le speranze di trovare dei superstiti

  • Ieri, 12:38
  • Oggi, 15:29
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Myanmar, aumenta il bilancio delle vittime

Telegiornale 01.04.2025, 12:30

  • KEYSTONE/SPUTNIK
Di: Radiogiornale-Vera Pellandini/joe.p.  

Una donna è stata salvata dalle macerie questa mattina a Mandalay, epicentro del violento terremoto che venerdì ha colpito il Myanmar. E col passare del tempo si affievoliscono le speranze di trovare dei superstiti e crescono le preoccupazioni per la crisi umanitaria.

A questo proposito il Radiogiornale ha contattato Arnaud De Becque, il responsabile della delegazione del CICR a Yangon. “Noi avevamo già dei team a Mandalay. Dunque abbiamo già potuto dare una prima risposta ai bisogni della popolazione. Da Mandalay possiamo inoltre andare nelle zone rurali del Paese, che sono più difficili da raggiungere. Ebbene, in tutte queste aree assistiamo alle stesse scene di devastazione e vediamo persone che cercano il fratello oppure la madre e che hanno bisogno di tutto”, dichiara De Becque ai microfoni della RSI.

Oltre che dal terremoto, il Paese è devastato dalla guerra civile. “E’ una grande preoccupazione. Non solo perché crea delle necessità a livello di bisogni umanitari che viene aggravata dal terremoto. Ma anche perché per raggiungere alcuni luoghi ci vogliono le autorizzazioni”, afferma De Becque.

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RG 12.30 del 01.04.2025 - Il servizio di Vera Pellandini

RSI Info 01.04.2025, 12:08

Anche i team di MSF arrivati a Mandalay

Pure i team di Medici Senza Frontiere (MSF) sono arrivati a Mandalay e nella parte meridionale dello Stato di Shan per valutare i bisogni della popolazione e rispondere all’emergenza: lo rende noto in un comunicato MSF, che è presente nel Paese dal 1992. Nonostante sia ancora difficile conoscere l’entità dei danni e dei bisogni sanitari nelle zone più colpite, a causa di blackout nelle comunicazioni e barriere di accesso dovute al conflitto, i team di MSF si stanno concentrando nell’identificare i bisogni medici della popolazione e il loro accesso all’acqua.

Un minuto di silenzio

Il Myanmar ha osservato un minuto di silenzio per onorare le vittime del terremoto. Le sirene hanno suonato esattamente alle 12.51.02, l’ora in cui il terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito venerdì.

Cresce il bilancio delle vittime

Intanto cresce senza sosta il bilancio delle vittime, con alcune previsioni - come quella dell’USGS americano - che azzardano fino a 10’000 morti: al momento il conteggio ufficiale delle vittime ha superato la cifra dei 2’700 (con oltre 3’000 feriti).

“La ricerca di persone sotto i palazzi crollati sta per finire, ma i numeri di morti e feriti arrivano poco alla volta. Per il bilancio finale abbiamo bisogno di qualche giorno ancora”, conclude De Becque.

Da Berna 2,5 milioni di franchi in aiuti

In risposta ai nuovi bisogni nel Myanmar causati dal terremoto, la Svizzera stanzia 2,5 milioni di franchi per realizzare alloggi di emergenza, fornire acqua potabile, cibo e servizi sanitari di emergenza. Mezzo milione proviene dai fondi dell’Ufficio di cooperazione di Yangon e 2 milioni dai fondi per gli aiuti d’emergenza dell’Aiuto umanitario.

L’importo sarà utilizzato per finanziare le attività umanitarie svolte dalle Nazioni Unite e dai partner locali della DSC che operano nelle regioni colpite dal sisma. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha inoltre messo a disposizione dell’ONU tre specialisti del CSA; oltre a valutare la sicurezza delle dighe dopo la distruzione causata dal sisma, dovranno stimare i bisogni, identificando i rischi chimici e biologici. La DSC sta considerando la possibilità di inviare ulteriori esperti presso altre agenzie dell’ONU per sostenere la risposta internazionale.

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