Lo Sri Lanka ha messo in dubbio le dichiarazioni di un'impiegata locale dell'ambasciata svizzera secondo le quali sarebbe stata rapita allo scopo di estorcerle informazioni confidenziali.
"La sequenza degli eventi e la cronologia indicata (...) non corrispondono in nessun modo ai reali spostamenti della presunta vittima", si legge in un comunicato del Ministero degli affari esteri di Colombo. A sostegno di questa affermazione ci sarebbero ricevute di Uber, video di telecamere di sorveglianza, dati GPS e telefonici.
L'ambasciatore svizzero Hanspeter Mock, rende noto l'agenzia AFP, è stato informato dell'evoluzione dell'indagine, che mostra incoerenze nelle affermazioni dell'impiegata, secondo il ministero.
Inizialmente, secondo la prima ricostruzione dell'episodio, la dipendente dell'ambasciata svizzera sarebbe stata rapita con un furgone bianco e rilasciata dopo circa due ore. Sembra che la donna sia stata interrogata su un alto funzionario dello Sri Lanka.