Il sequestro per alcune ore di un'impiegata dell'ambasciata elvetica nello Sri Lanka, duramente criticato dal Dipartimento degli affari esteri che ha inviato al Governo di Colombo una nota di protesta, potrebbe essere il segnale del ritorno nel paese di tempi duri. A sottolinearlo, ai microfoni della RSI è Chiara Reid.
“In questi giorni si stanno vivendo momenti di tensione.... Nonostante il neoeletto presidente Mahinda Rajapaksa nel suo primo discorso abbia rassicurato di voler essere il presidente di tutti ora, a poche ore dal voto, ha fatto marcia indietro e ha dichiarato pubblicamente guerra contro tutti coloro che non sono con lui”, ha ricordato la giornalista.
"La polizia ha setacciato almeno due redazioni di giornali, sequestrando i computer dei giornalisti, finiti sotto interrogatorio. Non solo, il Governo ha pubblicato una lista di 404 nomi di effettivi della polizia, che non possono lasciare il paese. Tra loro figurano anche diverse persone che stavano indagando sulla famiglia Rajapaksa e su possibili crimini commessi, legati ad assassini e corruzioni", aggiunge ancora Reid.
"Ancor più preoccupanti sono le minacce del presidente di bloccare tutte le richieste internazionali sui crimini commessi durante e alla fine della guerra civile. Periodo in cui proprio Rajapaksa era ministro della difesa… Insomma, si teme l’arrivo di una stagione buia, con attacchi alle libertà civili e personali", conclude la collaboratrice dall'India.
Incidente diplomatico
Telegiornale 28.11.2019, 13:30