Situazione in continua evoluzione, anche nella mattina di oggi domenica, nello Sri Lanka. Il presidente Gotabaya Rajapaksa ha accettato di dimettersi la prossima settimana dopo che ieri, sabato, era stato costretto a fuggire dal palazzo presidenziale a Colombo e a rifugiarsi in una non meglio nota località segreta dopo che il palazzo era stato invaso da centinaia di manifestanti scesi in piazza per protestare per la disastrosa situazione economica in cui versa il Paese.
"Per garantire una transizione pacifica, il presidente ha detto che si dimetterà il 13 luglio", ha dichiarato sabato in serata in televisione lo speaker parlamentare Mahinda Abeywardana. Due persone vicine al presidente si sono invece già dimesse senza indugio: il capo del Servizio stampa e il Ministro per i media, che ha lasciato anche il suo posto di capo del partito presidenziale.

Sri Lanka nel caos
Telegiornale 09.07.2022, 22:00
Nelle ultime ore il premier Ranil Wickremesinghe ha cercato di spianare la strada a un Governo di unità nazionale convocando una riunione di emergenza di gabinetto con i partiti di opposizione, ai quali ha offerto le proprie dimissioni. Ma questo non è bastato a placare la rabbia dei manifestanti che in serata hanno assediato la sua residenza, in sua assenza, e l'hanno incendiata, senza provocare feriti.
Lo Sri Lanka perde colpi
Un tempo Paese a medio reddito con un tenore di vita invidiato dall'India, lo Sri Lanka è stato paralizzato dalla perdita di introiti turistici a seguito di un attacco jihadista nel 2019 e della pandemia di Covid-19. Con l'inflazione alle stelle e difficoltà di approvvigionamento, nel Paese manca tutto: benzina, elettricità, cibo, medicine. Il Paese sta negoziando un piano di salvataggio con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), che potrebbe imporre un aumento delle tasse. Le Nazioni Unite stimano che circa l'80% della popolazione sia costretta a saltare i pasti.