"Tenetevi pronti. Per rendere il nostro Paese sicuro, glorioso e di successo, io molto, molto, molto probabilmente lo farò di nuovo": così Donald Trump ha ventilato ancora l'ipotesi sempre più concreta di una sua ricandidatura per le presidenziali USA del 2024 durante un comizio nello Iowa per le elezioni di midterm dell'8 novembre.
Intanto, i dirigenti del dipartimento di Giustizia USA stanno valutando se una ricandidatura di Donald Trump alla Casa Bianca, non crei la necessità di nominare un procuratore speciale per sovrintendere alle due inchieste federali legate all'ex presidente, quella sull'assalto al Campidoglio e quella sui documenti classificati sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago. Incriminare un candidato presidenziale scatenerebbe una bufera politica. Per questo al dipartimento di Giustizia si è dibattuto se la nomina di un procuratore speciale possa evitare allo stesso Dipartimento accuse che l'amministrazione Biden stia colpendo un suo rivale politico.
Nelle settimane precedenti il midterm, il ministero della Giustizia ha osservato il tradizionale periodo di silenzio senza fare mosse pubbliche che potessero avere conseguenze politiche. Ma dietro le quinte gli investigatori hanno continuato ad indagare, anche con l'arrivo di procuratori esperti, per essere pronti a qualsiasi decisione dopo il voto, compresa la potenziale incriminazione di un ex presidente: una mossa senza precedenti, che però potrebbe essere complicata dall'annuncio della candidatura del tycoon.