Donald Trump torna a Washington. In attesa di una sua candidatura ufficiale per le elezioni del 2024, che sembra ormai solo una questione di tempo, l'ex presidente ha rilanciato la sua agenda conservatrice attaccando Joe Biden e le politiche dei democratici.
A 18 mesi dall'assalto a Capitol Hill e a meno di una settimana dall'udienza della commissione speciale della Camera che ha dimostrato come abbia volutamente evitato per ore di intervenire per placare la rivolta, è tornato nella capitale in grande stile nella sede di un think tank fondato dai suoi fedelissimi.
"Noi abbiamo reso l'America grande, ora è stata messa in ginocchio. Il nostro Paese è stato umiliato in tutti gli scenari internazionali e il sogno americano è stato fatto a pezzi", ha attaccato il tycoon dal palco dell'American First Policy Institute, un'organizzazione creata da un manipolo di suoi sodali all'inizio del 2020.
"Ogni giorno ci sono accoltellamenti, stupri, aggressioni e i genitori hanno paura che i loro figli vengano uccisi a scuola. Tutto questo deve finire e deve finire adesso", ha dichiarato l'ex presidente. Trump ha elogiato i poliziotti - "sono i nostri, i miei eroi" - ma non ha mai citato gli agenti feriti dalla folla dei suoi sostenitori durante la rivolta del 6 gennaio. Quindi ha attaccato le politiche migratorie di Biden: "Dobbiamo chiudere i confini" con il Messico e "rimandarli a casa e mettere il Paese al sicuro dalle migliaia di pericolosi criminali che entrano ogni settimana".
I democratici non vogliono più Biden
Il 75% degli elettori democratici non vuole Joe Biden come candidato alle elezioni del 2024. Lo rivela l'ultimo sondaggio della CNN, secondo cui, inoltre, il 55% degli elettori repubblicani preferirebbe un candidato diverso da Donald Trump alle prossime presidenziali.
Tra i democratici che auspicano un nuovo candidato il 24% sostiene che Biden non possa vincere, in aumento rispetto al 18% di gennaio-febbraio. Il 32% non vuole che l'attuale presidente sia rieletto. Solo il 25% vorrebbe un secondo mandato di Biden alla Casa Bianca, un netto calo rispetto al 45% di gennaio-febbraio.