Il bilancio delle vittime della strage di sabato in California, a Monterey Park, è salito a 11, dopo la morte di uno dei dieci feriti.
E mentre la comunità asiatica, ancora sotto shock, piange le sue vittime, la polizia scava nel passato del killer, cercando di trovare un movente per il massacro di persone che volevano solo festeggiare il capodanno cinese. Con il passare delle ore l'ipotesi del crimine d'odio sembra lasciare il posto a quello di un dramma familiare diventato un'ossessione che ha trasformato un anziano solitario in un assassino.
Immigrato dalla Cina, 72 anni, Huu Can Tran era un habitué della sala da ballo in cui ha compiuto la strage. Non solo la frequentava da vent'anni, ma per un periodo vi aveva anche insegnato. In quell'occasione aveva conosciuto la prima moglie, alla quale aveva offerto lezioni gratis. La donna, dalla quale il killer ha divorziato nel 2005, ha rivelato alcuni dettagli importanti sulla personalità di Tran. Ad esempio che "si arrabbiava facilmente": bastava che lei sbagliasse un passo di danza e scattava, temendo che l'errore lo facesse sfigurare. Con l'ex moglie, tuttavia, non è mai stato violento fisicamente. Il matrimonio è durato poco ed è stato lui a chiedere la separazione.
Dai racconti dei conoscenti e di chi frequentava la sala da ballo è emerso anche che l'uomo era diffidente verso gli altri, paranoico e convinto che "gli altri istruttori parlassero male di lui". Secondo alcune fonti, la sera del capodanno lunare credeva di non essere stato invitato di proposito ai festeggiamenti dove invece era presente "la moglie". Non è chiaro di chi si tratti, se la ex o una nuova consorte.
"Ci sono sempre più prove che si tratti di violenza domestica", ha riferito una fonte anonima della polizia. Gli agenti hanno perquisito l'abitazione del killer, una roulotte alla periferia di Riverside, 130 chilometri a sud di Los Angeles, dove risiedono soprattutto anziani. Tran ha comprato la casa mobile tre anni fa, dopo aver venduto casa a San Gabriel, dove aveva vissuto per oltre 20 anni. Nel 2002 l'uomo, che aveva lavorato saltuariamente come camionista, ha creato una società di trasporti, la Tran's Trucking Inc., chiusa due anni dopo.
Monterey, morto il killer
Telegiornale 23.01.2023, 13:30
Resta anche da chiarire il mistero delle armi usate per la strage. La polizia ha smentito che il killer abbia usato un fucile semiautomatico, come avevano riportato alcuni media. Nella seconda sala da ballo, ad Alhambra, è stata invece trovata una pistola d'assalto semiautomatica alimentata da un caricatore ad altissima capacità, fino a 30 proiettili. Si tratta di una Cobray M11 9mm, un'arma illegale in California, uno degli Stati con le leggi più rigide in materia. Nel furgoncino dove Tran si è suicidato è stato inoltre trovata una pistola.
Intanto il medico legale ha reso noti i nomi di due delle dieci vittime, persone tra i 50 e i 60 anni, che quella sera erano uscite per celebrare l'arrivo dell'anno del coniglio ballando tra amici. Sono due donne, My Nhan, 65 anni, e Lilan Li, 63 anni. Nessuna nformazione per ora sulle altre altre donne e uomini uccisi. Mentre è emerso il nome di uno dei due "eroi" che hanno disarmato il killer nel secondo locale impedendogli di compiere un'altra strage. Si tratta del 26enne programmatore Brandon Tsay che si è imbattuto in Tran all'ingresso della Lai Lai Ballroom & Studio. "Mi guardava e si guardava intorno. I suoi occhi erano minacciosi", ha raccontato il giovane ripercorrendo quei momenti drammatici. "Ho capito subito che non era un ladro. La sua espressione, il linguaggio del suo corpo dicevano che stava cercando obiettivi, persone da colpire. Ho pensato che saremmo morti tutti", ha aggiunto il programmatore che ha avuto il coraggio di lanciarsi contro di lui e strappargli la pistola dopo una breve collutazione.
Una volta presa l'arma, gli ha intimato di andarsene, ma lui se ne stava lì. "Ho pensato che avrei dovuto sparargli". E invece dopo qualche minuto Tran è salito sul furgone ed è scappato. È stato Tsay a dare l'allarme alla polizia e ad innescare la caccia all'uomo finita con il suicidio del killer.
Un'altra sparatoria in Iowa
E a pochi giorni dalla strage in California, viene segnalata l'ennesima sparatoria negli Stati Uniti, questa volta in una scuola a Des Moines, in Iowa. Secondo quanto comunicato dalla polizia due studenti sono morti in ospedale e un insegnante è rimasto ferito durante un programma pedagogico indirizzato ai giovani a rischio.
Circa venti minuti dopo gli spari, gli agenti hanno fermato un’auto a circa tre chilometri dalla scuola e hanno preso in custodia diversi sospettati.