Studenti mobilitati a Hong Kong

Proseguono le proteste ad Hong Kong, dove i manifestanti non ritengono sufficienti il ritiro formale della contestata legge sulle estradizioni in Cina e le altre aperture della governatrice filo-cinese Carrie Lam (tra cui quella sul dialogo diretto e gli incontri con le categorie della città) per tentare di riavviare il dialogo. Le iniziative sono ritenute tardive e insufficienti.

Migliaia di studenti, dopo i violenti scontri verificatisi nelle strade durante il weekend, hanno formato, lunedì, una catena umana attraverso la città per mostrare solidarietà nei confronti del movimento che chiede riforme democratiche. Domenica, nel giorno della grande marcia pacifica al consolato americano, in migliaia si erano appellati al presidente statunitense Donald Trump tra cori ("aiutaci" e "libera Hong Kong"); la polizia era però intervenuta con i lacrimogeni per disperdere diversi gruppi di contestatori che avevano acceso fuochi, bloccato il traffico e distrutto parte degli arredi delle stazioni della metropolitana nel quartiere finanziario e dello shopping.

Il Governo locale, dal canto suo, ha condannato "i comportamenti illegali dei contestatori" e ha avvisato gli Stati Uniti di non ingerire negli affari interni del territorio semi-autonomo cinese.

Sabato il segretario alla Difesa americano Mark Esper, da Parigi, era tornato a sollecitare il Governo cinese alla moderazione verso le proteste di Hong-Kong, all'indomani dell'invito espresso a Pechino dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, direttamente al premier Li Keqiang, di trovare una soluzione attraverso il dialogo che tuteli i diritti e le libertà dell'ex colonia britannica.

Intanto l'attivista pro-democrazia Joshua Wong è stato rilasciato su cauzione è potrà recarsi in Germania e USA, restando all'estero dal 9 al 23 settembre. Wong, 22 anni e già leader della "movimento degli ombrelli" del 2014, è stato arrestato domenica di ritorno da Taiwan, con l'accusa di aver violato i termini della libertà condizionata decisa dopo l'arresto di fine agosto.

L'approfondimento sulla situazione da parte di Modem Hong Kong sfida Pechino con la testimonianza di un espatriato ticinese e le spiegazioni della giornalista Ilaria Maria Sala, del corrispondente del Corriere della Sera Guido Santevecchi e del ricercatore presso la China’s People’s University Francesco Sisci.