Il numero dei miliziani morti per il lancio giovedì sera di una superbomba USA su una roccaforte dell'IS nella provincia orientale afghana di Nangarhar è salito a 94. Lo ha reso noto venerdì l'ufficio stampa del governo provinciale.
Fra le vittime vi sarebbero anche quattro comandanti dell'organizzazione guidata dal Califfo Abu Bakr al-Baghdadi, ed i cui nomi, ha precisato un comunicato, sarebbero “Hamza Abubakar, Hamid, Muhammad Ibrani e Walaykin, fratello di Hazeez Saeed”.
L'autoproclamato Stato islamico ha, però, smentito: "Non ha fatto nessuna vittima".
La bomba, usata per la prima volta dalle forze statunitensi, ha distrutto una rete di gallerie utilizzata dagli estremisti. Si tratta dell’ordigno non nucleare più forte mai utilizzato, così potente da cancellare tutto nel raggio di centinaia di metri, tanto che l'acronimo MOAB, - che significa Massive Ordinance Air Blast bomb, viene tradotto anche come Mother of all bombs, la madre di tutte le bombe.
ATS/AnP