Pechino é sotto pressione anche per la questione Taiwan, dove la tensione rimane alle stelle. Giovedì mattina l'esercito dell'isola ha abbattuto un drone entrato nel suo spazio aereo e Pechino ha risposto inviando 8 navi da guerra e 23 caccia. Il Governo di Taipei assicura di essere pronto alla guerra, ma la percezione tra gli abitanti é diversa, i taiwanesi non credono che ce ne sarà una a breve. Il timore è che il divario di percezione tra il pubblico, i politici e i media possa minare la resilienza dell'isola.
Jack Yao è orgoglioso di indossare l’uniforme militare. Pensava di non tornare vivo da due mesi di volontariato in Ucraina, invece oggi è qui per raccontare la sua esperienza al leader del quartiere. Si occupava di distribuire cibo e medicine a civili e combattenti al fronte. Vedere comuni cittadini difendere la propria patria ha risvegliato lo spirito di resistenza e solidarietà di Taiwan. "Sono andato in Ucraina perché, come a Taiwan, la gente vive sotto la minaccia di un vicino potente e autoritario. Quando la Russia ha lanciato la sua invasione ho voluto unirmi, fare qualcosa. Ho pensato: se non si riesce a fermare la guerra là, forse la Cina farà la stessa cosa con Taiwan?", dice Jack Yao, riservista.
Taiwan non è l’Ucraina, ma anche per l’amico Shih Syong Zhou, responsabile del centro per le riserve militari dell’area, si possono trarre insegnamenti. "Non siamo pronti. Ogni anno organizziamo le simulazioni ed esercitazioni, in cui la gente deve cercare rifugio, ma non vengono prese seriamente. Le persone si nascondono per 30 minuti e basta. Nessuno pensa che la minaccia sia imminente", spiega Shih Syong Zhou, capo quartiere.
Secondo gli analisti, quattro mesi obbligatori di addestramento, non sono abbastanza e il Governo dovrebbe espandere la sua riserva militare, incentivare più taiwanesi a diventare soldati. "Pensavo di essere pronto e invece, quando sono arrivato in Ucraina, non lo ero per niente. Sono stato ingenuo. Dobbiamo fare di più, anche se non si puo’ mai essere pronti per la guerra", sottolinea Jack Yao.
I taiwanesi non sono interessati alla carriera militare o ai salari che offre l’esercito, il 18% inferiori alla media.
Nelle strade di Taipei, le recenti tensioni con la Cina non sono ne’ un tema di conversazione, ne’ una preoccupazione costante, ma si è coscienti di essere in una nuova fase, che spinge molte persone a pianificare o pensare al futuro con aggiustamenti pratici e personali
I corsi di pronto soccorso non sono mai stati così richiesti. La gente vuole aiutare la comunità anche senza la divisa militare. Enoch Wu, un ex soldato delle forze speciali, è incoraggiato dalla lista d’attesa. "Ognuno ha un ruolo: dai soldati, ai soccorritori, ai cittadini che imparano a trattare le ferite, a gestire la ricerca e il salvataggio, a comunicare nell’emergenza, tutto aiuta a costruire una società resiliente, a dimostrare la nostra forza e l’unità di fronte a qualsiasi minaccia. Credo che questo sia il modo migliore per mantenere la pace e proteggere la nostra democrazia", spiega Enoch Wu, Fondatore Forward Alliance.
Nessuno può prevedere il futuro, ma si lavora per rafforzare la capacità di risposta alle catastrofi e mettere la società civile al centro della difesa.
Il coraggio che Jack Yao ha visto in Ucraina, rimane un’ispirazione. Lui ha aiutato gli altri e spera che il mondo sosterrà l’isola, in caso di un attacco militare da parte di Pechino.