Il Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco, ha varato con 460 voti favorevoli su 584 espressi una riforma del sistema pensionistico dal costo di 60 miliardi di euro fino al 2020. Prevede fra l'altro la possibilità di andare in pensione a 63 anni senza decurtazioni di rendita per quanti ne hanno accumulati 45 di contributi, invece dei 67 anni che diverranno progressivamente la norma.
Il progetto, fra i principali del terzo Governo Merkel, è approvato dal 73% della popolazione ma contestato pure all'interno del partito della cancelliera. Per gli esperti della cassa previdenziale pubblica, gioverà a chi è già in pensione o ci andrà presto e non è adeguatamente finanziato. Si tradurrà dunque in contributi più alti che pagheranno le generazioni future.
In un paese che invecchia "è il contrario di quel che dovremmo fare", ha tuonato il presidente della Federazione dell'industria, Ulrich Grillo. In Spagna, El Mundo denuncia un paradosso: Berlino aveva fatto pressione sugli altri paesi dell'UE perché non permettessero eccezioni alla regola dei 67 anni.
ATS/pon