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Telefonata USA-Russia, mantenere linee comunicazione

Dialogo tra i ministri della Difesa Serghei Shoigu e Lloyd Austin - Caccia di Mosca ai confini NATO, decollano gli aerei italiani - Paura per la diga di Kakhovka

  • 22 ottobre 2022, 00:48
  • 20 novembre, 14:41
02:43

Notiziario 22-00 del 21.10.2022

Notiziario 22.10.2022, 00:10

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Di: ATS/M. Ang. 

Russia e Stati Uniti tornano a parlarsi attraverso una telefonata tra i ministri della Difesa Serghei Shoigu e Lloyd Austin - la seconda dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, ormai quasi 8 mesi fa - incentrata tutta su un conflitto che sempre più minaccia di trasformarsi in uno scontro diretto tra le due grandi potenze e le rispettive aree di influenza.

L'importanza di un "telefono rosso"

"Austin ha enfatizzato l'importanza di mantenere linee di comunicazione nell'ambito della guerra in Ucraina", ha spiegato il Pentagono in una nota. Altrettanto concisa la comunicazione di Mosca, che ha riferito di un colloquio su "temi di attualità della sicurezza internazionale, compresa la situazione in Ucraina".

La mediazione di Erdogan

Un quadro in cui lo spazio per la diplomazia resta ai minimi. Eppure, il più attivo mediatore della crisi, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, continua a dirsi fiducioso su un possibile ritorno al tavolo negoziale. Anzi, secondo il leader di Ankara, Vladimir Putin sarebbe ora "molto più morbido e più aperto al dialogo rispetto al passato". Parole a cui ha subito reagito il Cremlino, affermando che il presidente russo "è stato aperto ai colloqui fin dall'inizio". Erdogan, dal canto suo, continua a fare da pendolo tra Putin e l'Occidente, dando il via libera ad un incontro con il premier svedese Ulf Kristersson per discutere le obiezioni turche all'ingresso di Stoccolma nella NATO per il suo sostegno ai ribelli curdi. E anche sul rinnovo dell'accordo sui corridoi del grano ha detto di non vedere "ostacoli". Ma per Zelensky, la Russia sta "ritardando deliberatamente" le esportazioni dei cereali dall'Ucraina.

Continuano i bombardamenti

Il contatto tra Mosca e Washington è giunto nel pieno dell'ulteriore escalation seguita alle annessioni russe delle quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, non riconosciute dalla comunità internazionale, e ai raid a tappeto sulle infrastrutture energetiche. Bombardamenti che hanno ridotto di almeno il 40% la capacità della rete elettrica ucraina. Blackout a rotazione per diverse ore al giorno sono ormai una costante in molte regioni, compresa Kiev, mentre le autorità continuano a invocare la collaborazione della popolazione per ridurre i consumi.

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