I rappresentanti della Humanity 1 hanno presentato al Tribunale civile di Catania un ricorso con cui si chiede al giudice di ordinare lo sbarco immediato dei 34 migranti rimasti ancora a bordo della nave, ancorata nel porto della città siciliana. Il documento è stato redatto dall'avvocato dell'ONG tedesca, Riccardo Campochiaro.
L'avvocato Riccardo Campochiaro
In esso si afferma che le persone ancora a bordo della nave hanno chiesto, "con domanda già presentata, il riconoscimento del loro status di profughi e, inoltre, sono naufraghi che sono stati soccorsi durante un intervento in mare e quindi le operazioni di salvataggio, come prevedono le norme internazionali, vanno concluse e portate a termine, facendoli sbarcare dalla nave subito".
È invece ancora in preparazione un secondo ricorso, che sarà presentato al TAR del Lazio, contro il provvedimento che impone al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con i migranti a bordo, disposizione che non ha una scadenza.
Due migranti gettatisi in mare lunedì rifiutano di tornare a bordo
Parallelamente allo scontro politico in Italia - il ministro dell'interno Matteo Piantedosi parla di "umanità" ma anche di "fermezza" - rimane alta la tensione nella località etnea, dove al molo 10 è approdata anche la Geo Barents di Medici senza frontiere. Due siriani che si trovavano a bordo si sono gettati in mare lunedì. Sono salvi, ma rifiutano di tornare a bordo. Uno dei due nella tarda mattinata di martedì è stato portato in ospedale in ambulanza: ha 39 di febbre.
E mentre a Reggio Calabria si è conclusa con lo sbarco l'odissea degli 89 migranti che erano a bordo della Rise Above - dell'ONG Mission Lifeline - la prossima nave a raggiungere le coste italiane potrebbe essere la Ocean Viking di SOS Méditerranée. Da venerdì "è in acque internazionali al largo della Sicilia orientale, con 234 persone salvate in sei diversi soccorsi fra il 22 e il 29 ottobre", spiega al Radiogiornale Francesco Creazzo, portavoce dell'ONG in Italia. "Ci sono prevalentemente siriani, 15 donne, 55 minori di cui 43 non accompagnati e quattro sotto i 4 anni. Tutte persone fragili, dopo 20 giorni a bordo sono sfiniti, hanno traumi pregressi. Devono sbarcare subito", afferma Creazzo, ricordando che l'organizzazione ha già chiesto per 29 volte l'accesso a un porto sicuro, ma senza successo.
Chiedere di fare una selezione e sbarcare solo le persone più fragili - come prevede il decreto del Governo di Roma - sarebbe "disumano e illegale", ricorda Creazzo, dicendosi sicuro che il capitano, come quello della Humanity 1 prima di lui, si rifiuterebbe di violare il diritto internazionale.