I test rapidi fai-da-te nasali, di uso comune, sono diventati meno attendibili. A dirlo è uno studio dell’università di Utrecht in Olanda. La maggior parte dei test in commercio non rispetta gli standard dell’OMS per quanto riguarda la sensibilità, la capacità di scovare correttamente i veri positivi, e la specificità, capacità di identificare i negativi.
La perdita di efficacia dei test antigenici è diventata più evidente dall’inizio dell’ondata della variante Omicron. I tre test analizzati dallo studio, Flowflex, Clinitest e MPBio, sono venduti anche in Svizzera. Tutti e tre hanno riscontrato dei cali della loro sensibilità. Flowflex è passato dall'87% all'81% per quanto riguarda la scoperta di veri positivi, Clinitest dall'80% è calato fino al 60% e MPBio dall'83% ha perso sensibilità fino ad arrivare al 76% di veri positivi rilevati. Soltanto quest’ultimo test, però, combinato con un test della gola casalingo che era stato aggiunto al kit in commercio negli ultimi mesi, rispetta ancora gli standard dell’OMS, ovvero il riconoscimento di almeno 80% dei veri positivi e 97% dei veri negativi.
Per questo motivo, spiegano gli autori delle analisi, i produttori di test rapidi dovrebbero prendere in considerazione il prima possibile la possibilità di includere nei test casalinghi nasali anche test orofaringei.