Almeno 108 persone sono morte nel violento tifone che ha flagellato le Filippine, secondo il bilancio provvisorio fornito dalle autorità domenica. E mentre aumentano gli sforzi per fornire acqua e cibo alle isole devastate, sono più di 480’000 le persone fuggite dalle loro case e dai resort sulle spiagge. Rai, il tifone con venti fino a 195 km/h che localmente è stato chiamato Odette, ha devastato le regioni meridionali e centrali dell'arcipelago tra giovedì e venerdì, interrompendo le comunicazioni e l'elettricità in molte aree, strappando i tetti e rovesciando i pali dell'elettricità in cemento. La tempesta si è poi spostata sabato nel Mar Cinese meridionale.
Nella sola provincia di Bohol, un’isola turistica, sono morte almeno 72 persone, secondo il governatore provinciale Arthur Yap. "Le comunicazioni sono ancora interrotte: solo 21 sindaci su 48 ci hanno contattato", ha detto Yap paventando che il bilancio delle vittime possa ancora aumentare nella provincia colpita dall'alluvione.
Rai è stato un tifone particolarmente tardivo nella stagione, in quanto la maggior parte dei cicloni tropicali nell'Oceano Pacifico si formano tra luglio e ottobre. Gli scienziati hanno da tempo lanciato l’allarme su queste tempeste, che stanno diventando più potenti, rafforzandosi con l'accelerazione del riscaldamento globale causato dall'uomo.