Ha avuto una svolta improvvisa il caso dell’ex governatore della Liguria Giovanni Toti, arrestato in maggio (dopo oltre due anni di indagini) e dimessosi a fine luglio. Toti ha infatti trovato un accordo con la procura, che dovrebbe permettergli di patteggiare una condanna a due anni e un mese, tramutata in 1’500 ore di lavori socialmente utili. Il condizionale è ancora d’obbligo perché all’intesa manca il (probabile) via libera del giudice.
Nell’accordo tra i pm e l’avvocato Stefano Savi è prevista anche l’interdizione temporanea dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la durata della pena e la confisca di 84’100 euro. I reati patteggiati sono corruzione impropria e finanziamento illecito.
“Nell’accordo l’accusa riconosce che Toti non ha mai usufruito personalmente delle somme raccolte dal suo comitato politico, utilizzate solo per le attività politiche”, ha fatto sapere Savi in una nota, e che “gli atti della pubblica amministrazione erano legittimi”. “Da un lato c’è l’amarezza di non perseguire fino in fondo le nostre ragioni di innocenza, dall’altro il sollievo di vederne riconoscere una buona parte”, ha dichiarato a sua volta Toti
Si è giunti ad un patteggiamento anche per l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova Paolo Emilio Signorini: i 3 anni e 5 mesi concordati dovrebbero permettergli di evitare il carcere.
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Notiziario 13.09.2024, 16:00
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