DA ATENE
Un tripudio di bandiere sventolanti viola e rosse accoglie sul palco Alexis Tsipras. Piazza Syntagma è piena, ma non gremita. L'atmosfera è sì di festa, ma non di eccitazione. E la preoccupazione stampata sui volti delle migliaia di militanti venuti a sostenere il loro leader è il segnale forse più forte ed eclatante che la situazione è ben diversa rispetto a quattro anni fa.
Alexis Tsipras tenta di arringare la folla e mobilitare la sua base, che spera nel miracolo. Ma il suo carisma sembra non fare più presa sull'elettorato di sinistra. Per lui potrebbe essere l'ultimo discorso da premier in carica.
Gli ultimi sondaggi confermano il quadro uscito dalle europee: il partito di destra Nuova Democrazia è dato per vincente, addirittura rischia di conquistare la maggioranza assoluta, distanziando da 8 a 14 punti Syriza, seconda forza del Paese. La Grecia dunque è pronta a virare nuovamente a destra.
Il paradosso greco
RG 12.30 del 06.07.19: il reportage di Annamaria Valenti sulle ragioni della caduta di consensi di Alexis Tsipras
RSI Info 06.07.2019, 15:39
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Un paradosso. Il Governo Tsipras è riuscito, con grandi sacrifici, a traghettare fuori dal programma di aiuti il Pese, stabilizzando l'economia ellenica. Il Paese ha ricominciato a crescere, seppur lentamente, la disoccupazione (al 18%) a diminuire. Ma il popolo ellenico decide ridare fiducia a uno dei partiti che ha contribuito a creare la crisi del debito prima, accettando le dolorose misure di austerità che hanno messo in ginocchio il Paese, in cambio di aiuti poi.
Il sogno infranto
Grecia, la testimonianza di un'imprenditrice nel reportage da Atene di Anna Valenti
RSI Info 05.07.2019, 20:33
Promesse tradite. Delusione. Sono queste le parole chiave che spiegano in parte il tramonto dell'era di Syriza al governo. Alexis Tsipras si era presentato alle elezioni del 2014 come il paladino dell'antiausterità che non si sarebbe mai piegato ai voleri della Troika. Alla fine ha ceduto ed è stato costretto a mettere in pratica misure dolorose per il Paese. Esattamente come ha fatto la desta. Imperdonabile per il suo elettorato.
A ciò si aggiunge un altro tradimento: l'accordo raggiunto con la Macedonia, che in futuro si chiamerà Repubblica della Macedonia del Nord. Un'intesa che mette fine a una disputa di decenni, ma che riacceso il nazionalismo ellenico portando nuovi consensi alla destra.
L'astensionismo: il primo vero partito
Il voto in Grecia è obbligatorio, ma molti non si recheranno alle urne. Il disinteresse per queste elezioni era palpabile: pochi i gazebo per le strade di Atene, praticamente deserti.
Delusi dalla sinistra radicale, ma nessuna intenzione di sostenere il ritorno dei neo-liberali al potere. In mancanza di reali alternative, milioni di Greci hanno deciso di far sentire così la loro voce astenendosi dal voto. A incidere anche la rassegnazione. I dati macroeconomici forse mostrano miglioramenti. Ma il lavoro manca, i salari restano miseri, le tasse invece alte. I sacrifici continuano. 1 giovane su 4 tra i 20 e i 34 anni non studia e non lavora. Sono oltre mezzo milione coloro che hanno lasciato il Paese. E continuano a farlo.
Domina la convinzione che niente possa davvero cambiare, anche perché il Paese continua a restare sotto il controllo dei creditori internazionali. Per l'opinione pubblica, coloro che governano davvero la Grecia.
Una crisi che non passa
I dati macroeconomici forse mostrano miglioramenti. Ma il lavoro manca, i salari restano miseri, le tasse invece alte. I sacrifici continuano. Un giovane su quattro tra i 20 e i 34 anni non studia e non lavora. Sono oltre mezzo milione coloro che hanno lasciato il Paese. E continuano a farlo.
Grecia, domani le elezioni anticipate
Telegiornale 06.07.2019, 22:00