La tregua in Siria è durata meno delle 5 ore previste. Lo ha reso noto l'ONU, confermando la ripresa dei combattimenti nell'enclave ribelle della Ghuta orientale, vicino a Damasco. "I combattimenti continuano mentre parlo, rendendo impossibile l' invio di convogli di aiuti", ha dichiarato Jens Laerke, portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) a Ginevra.
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH), l'aviazione siriana avrebbe effettuato incursioni nella zona. Dal canto suo l'agenzia ufficiale siriana Sana ha denunciato il lancio di razzi dall'enclave ribelle verso i corridoi umanitari destinati ai civili.
Quando è stato chiesto quale delle due parti avesse rotto la tregua per primo, il portavoce di OCHA ha risposto: "non è compito nostro stabilirlo". "La nostra linea è semplice: siamo pronti a mandare i convogli umanitari, ma la situazione, al momento, non ci permette di farlo a causa dei combattimenti", ha ribadito.
La tregua umanitaria di 5 ore al giorno, annunciata dalla Russia, era entrata in vigore stamattina (martedì) in Siria. La zona della Ghuta, lo ricordiamo, è stata bombardata per 10 giorni dal regime siriano. Più di 560 le vittime civili registrate finora. Secondo Mosca, alleata del regime siriano, la pausa umanitaria dovrebbe essere applicata quotidianamente, tra le 9.00 e le 14.00 per consentire ai civili di abbandonare le zone di guerra.
ATS/M. Ang.