Le vittime di cinque giorni di bombardamenti delle forze siriane sulla Ghuta, zona ribelle nelle vicinanze di Damasco, hanno superato giovedì quota 400, secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani. Di questi, quasi un centinaio sarebbero bambini. L'ONG afferma che anche caccia russi partecipano agli attacchi, cosa che Mosca aveva già smentito. Secondo Medici senza frontiere, sono stati colpiti anche 13 ospedali.
È stato il turno di Angela Merkel e dell'inviato speciale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura di parlare di "massacro" e chiedere che si metta fine agli attacchi, ma una riunione del Consiglio di sicurezza, in cui si è discussa la proposta svedese e kuwaitiana di una tregua di 30 giorni, si è conclusa senza esito. L'ambasciatore russo ha fatto sapere che il suo paese non avrebbe accettato il testo in quella forma e che "i discorsi catastrofici" non corrispondono alla situazione sul posto: il Cremlino darebbe il suo assenso solo escludendo anche i "gruppi terroristi" che sarebbero asserragliati nella Ghuta.
pon/AFP