La conferenza di pace sulla Siria organizzata a Sochi dalla Russia è iniziata come previsto martedì (e si conclude ancora in serata malgrado fosse prevista su due giorni) in un clima di grande confusione e discordia. Molti delegati delle opposizioni che hanno deciso di partecipare alla conferenza hanno interrotto più volte il ministro russo degli esteri Sergej Lavrov, che stava leggendo un messaggio del presidente Vladimir Putin, rimproverando alla Russia, alleata del regime di Bachar al Assad, di “uccidere i civili”.
Altri hanno abbandonato l’incontro ancora prima del suo inizio. Altri ancora hanno rumorosamente manifestato a sostegno di Lavrov e della politica russa in Siria.
Diverse altre sospensioni dei lavori si sono poi rese necessarie, la prima quando si è trattato di eleggere il presidente della conferenza, a causa di violente proteste scoppiate da più parti. Lo scopo della riunione, a cui nei giorni scorsi diverse fazioni, opposizioni siriane e curdi siriani in testa, hanno preferito rinunciare, è quello di lanciare dei veri negoziati per l’elaborazione di una nuova Costituzione siriana dopo quasi 7 anni di guerra.
ATS/AFP/Swing