Russia e Ucraina hanno accettato di cessare le ostilità nel Mar Nero, ha annunciato martedì la Casa Bianca in due comunicati distinti, che rendono conto delle trattative condotte separatamente da due delegazioni diplomatiche con gli inviati di Mosca e Kiev nei giorni scorsi a Riad, in Arabia Saudita. L’intesa è stata confermata dalle due capitali.

Garantire una navigazione sicura nel Mar Nero
SEIDISERA 25.03.2025, 18:00
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Ciascuno dei due Paesi si è detto d’accordo di “assicurare la sicurezza di navigazione, sopprimere l’uso della forza e impedire il ricorso a navi civili per scopi militari”. Si tratta apparentemente solo di un’intesa di principio, visto che l’Ucraina ha prontamente chiesto nuovi incontri per “definire i dettagli tecnici” e dichiarato che considererà una violazione qualsiasi movimento della marina militare russa al di fuori della parte orientale dello specchio d’acqua, sul quale hanno sbocchi - oltre ai belligeranti - anche Romania, Bulgaria, Turchia e Georgia. Kiev specifica pure che non è stato stabilito quali debbano essere le conseguenze di eventuali violazioni.
Infrastrutture energetiche protette
Russia e Ucraina si sono pure pronunciate a favore di un meccanismo di controllo che permetta di implementare la tregua relativa agli attacchi contro infrastrutture energetiche, di fatto non ancora applicata nonostante gli impegni verbali della scorsa settimana. Il Cremlino precisa che la tregua è scattata il 18 marzo e vale per 30 giorni e ha pubblicato una lista delle strutture ora protette: afferma che già dalla scorsa settimana - pur proseguendo negli attacchi anche dal cielo - sta risparmiando centrali elettriche e nucleari, raffinerie di petrolio, gasdotti, stazioni di pompaggio e serbatoi. Accusa inoltre Kiev di non aver fatto lo stesso, visto che raffinerie russe sono state bersagliate da droni nel frattempo.
Mosca vuole riprendere a esportare grano e fertilizzanti
Dodici ore di colloqui lunedì fra russi e statunitensi sembravano essersi conclusi in un nulla di fatto, visto che l’atteso comunicato congiunto non era stato diffuso. Il negoziatore Grigori Karassin aveva parlato di discussioni “non facili, ma utili”. Il Cremlino chiedeva garanzie che “solo gli Stati Uniti possono ordinare all’Ucraina”, come ha ricordato il ministro degli esteri Sergei Lavrov. Mosca è memore del fallimento di un precedente accordo sul Mar Nero, quello che avrebbe dovuto assicurare la sicurezza delle esportazioni di cereali ucraini, durato qualche mese. La Russia si era ritirata nel 2023, lamentando la mancata contropartita prevista, ovvero la possibilità di esportare liberamente a sua volta prodotti agricoli e fertilizzanti, di cui è fra i maggiori produttori mondiali.
Ora, stando a quanto comunicato dalla Casa Bianca, questo punto sembra sbloccarsi perché potrà contare sull’appoggio statunitense “per ristabilire l’accesso a questi mercati, ridurre i costi delle assicurazioni marittime e migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento internazionali”.
Nei confronti di Kiev, Washington si è inoltre impegnata a “sostenere gli sforzi in vista di nuovi scambi di prigionieri, della liberazioni di civili e del ritorno in patria di bambini ucraini trasferiti in Russia”.