Sono durati 12 ore a porte chiuse e si sono conclusi senza l’annuncio di una tregua in Ucraina i colloqui di lunedì a Riad fra una delegazione russa e una statunitense. Le due parti hanno rimandato a un comunicato che verrà diffuso martedì.
“Non è prevista la firma di documenti” aveva peraltro avvertito a inizio serata il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. I rappresentanti di Mosca e Washington hanno discusso sui prossimi passi per avvicinarsi alla fine del conflitto passando inizialmente per un cessate il fuoco che potrebbe riguardare inizialmente le infrastrutture energetiche e il Mar Nero. Fin qui ogni intenzione al riguardo è rimasta lettera morta, nonostante gli impegni verbali. Mosca afferma di aver risparmiato negli ultimi giorni le centrali ucraine, invita gli Stati Uniti a monitorare il rispetto di questo punto e allo stesso tempo accusa gli ucraini di aver proseguito gli attacchi in particolare contro le stazioni di distribuzioni lungo i gasdotti.

Ucraina: una guida per il cessate il fuoco
Telegiornale 24.03.2025, 20:00
La Russia ostenta prudenza: “È importante restare in contatto e capire la posizione della controparte”, ha dichiarato il negoziatore Grigori Karassin, che è accompagnato da Sergei Besseda, uomo ritenuto vicino a Vladimir Putin. Secondo gli Stati Uniti, in ogni caso, “le trattative stanno andando bene”.
Questo mentre gli inviati di Kiev - dopo aver incontrato quelli della Casa Bianca - sono rimasti sul posto per essere informati su quanto emerso nel dialogo fra le superpotenze.
Gli Stati Uniti sono rappresentanti in Arabia Saudita dall’inviato speciale per l’Ucraina Keith Kellogg e dal consigliere di Donald Trump Mike Waltz.
Avvicinare le posizioni non appare semplice, alla luce anche degli attacchi che proseguono sul terreno, su entrambi i fronti. In particolare, lunedì un missile russo ha causato il ferimento di una novantina di persone fra cui 17 bambini a Sumy, città vicina al confine con l’oblast di Kursk. Mosca denuncia invece l’uccisione di tre rappresentanti della stampa: un cameraman e un autista della rete Zvezda e un corrispondente di Izvestia, mentre un inviato della TASS è rimasto ferito. I primi due, secondo il loro datore di lavoro, erano in un’auto colpita da un missile HIMARS di fabbricazione statunitense.
Non legata ai colloqui di Riad, ma comunque connesso al tema delle garanzie di sicurezza, resta sempre sullo sfondo l’ipotesi di una missione internazionale di pace. In questo ambito si registra una smentita di Pechino rispetto alla notizia diffusa dai media tedeschi di un possibile coinvolgimento di sue truppe sul terreno.
A questo dossier, al momento, lavora soltanto la coalizione dei cosiddetti “volenterosi”, che farà un nuovo punto giovedì in una riunione a Parigi convocata da Emmanuel Macron. Questo progetto è stato difeso a spada da tratta dal premier britannico Keir Starmer, respingendo al mittente le critiche dell’inviato Usa Steve Witkoff, che aveva bollato l’iniziativa come “inutile”, non da ultimo perché la Russia non intende accettare la presenza di soldati di Paesi della NATO in Ucraina.