Guerra in Ucraina

“Vladimir Putin ha tempo e ha concesso solo briciole”

Quella concordata con Donald Trump è solo una mini tregua. Kiev pronta ad accettarla, ma boccia stop agli aiuti e cessioni territoriali - Trump e Putin potrebbero incontrarsi in Arabia Saudita

  • Oggi, 13:13
  • Oggi, 17:52
651791420_highres.jpg

Vladimir Putin

  • keystone
Di: AFP/Radiogiornale/pon 

Riconoscere come russi i territori ucraini occupati attualmente dall’esercito di Mosca, circa il 20% del Paese, è “una linea rossa” per l’Ucraina. Lo ha detto Volodymyr Zelensky in visita mercoledì in Finlandia, dove ha ribadito anche il “no” di Kiev a un’altra delle condizioni poste da Vladimir Putin per un cessate il fuoco generalizzato, quella di una sospensione nel frattempo degli aiuti occidentali all’Ucraina. “Penso al contrario che dovrebbero essere rafforzati”, ha dichiarato Zelensky durante una conferenza stampa con il suo omologo Alexander Stubb. Il capo di Stato ucraino ha pure annunciato di aspettarsi che sia Washington a garantire il rispetto di una tregua e che nel corso della giornata sarà in contatto con Donald Trump per ottenere ragguagli sul colloquio telefonico di un paio d’ore abbondanti che l’inquilino della Casa Bianca ha avuto martedì con quello del Cremlino.

02:05

Ucraina, la tregua al centro della diplomazia

Telegiornale 19.03.2025, 12:30

Un incontro che ha condotto a un’intesa per risparmiare per un mese unicamente le infrastrutture (solo quelle energetiche, precisa Mosca), accanto a uno scambio (avvenuto in giornata) di 175 prigionieri per parte. Non quindi il cessate il fuoco totale che Kiev - sotto la pressione di Washington e di una situazione difficile per il suo esercito al fronte - si era impegnata ad accettare senza condizioni ma che Mosca teme si trasformi unicamente in un modo per far rifiatare le truppe ucraine. Sulla versione più limitata, Zelensky si dice disposto a stilare un elenco delle infrastrutture da proteggere.

Reciproci attacchi sulle infrastrutture

Nel frattempo, però, i due Paesi in conflitto si accusano reciprocamente di mancata disponibilità. Nella notte infatti Mosca ha lanciato 6 missili e 145 droni su diverse regioni ucraine - si segnalano in particolare danni a un’infrastruttura ferroviaria nella regione di Dnipropetrovsk, ma anche bersagli colpiti nella capitale e a Sumy, fra cui un ospedale - mentre droni ucraini (57 quelli lanciati) sono all’origine di un incendio in un deposito petrolifero dell’oblast di Krasnodar. Il governatore di Belgorod denuncia inoltre cinque falliti tentativi di infiltrazione oltre confine che l’esercito ucraino avrebbe compiuto martedì, dopo aver perso ormai la quasi totalità della sua testa di ponte nel Kursk.

L’attesa telefonata fra Trump e Putin non ha dunque partorito una montagna ma solo un topolino, con la prospettiva di nuovi incontri bilaterali verosimilmente in Medio Oriente, le cui date e agende sono in elaborazione, come confermato anche dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. L’inviato statunitense Steve Witkoff ha parlato come sede dei prossimi colloqui di Gedda, in Arabia Saudita, e di una tregua nelle operazioni sul Mar Nero come uno dei temi sul tavolo. In Arabia Saudita si potrebbe anche tenere un faccia a faccia fra Trump e Putin.

Peskov ha pure precisato che nella telefonata di martedì non si è parlato né di peacekeeper né del coinvolgimento di Paesi europei nei negoziati di pace.

Putin è tornato ad essere un interlocutore

“Donald Trump si presenta come il campione delle trattativa, ma non è affatto così perché ancora prima della telefonata aveva di fatto già reintrodotto Vladimir Putin come interlocutore sulla scena internazionale”, ha commentato al Radiogiornale della RSI Nicole Bacharan, esperta di Stati Uniti e di relazioni internazionali. Inoltre, “aveva già accettato il principio del territorio che non sarà mai restituito all’Ucraina e l’idea che l’Ucraina non entrerà mai nella NATO”.

03:30

RG 12.30 del 19.03.2025 L’intervista di Chiara Savi a Nicole Bacharan

RSI Info 19.03.2025, 13:05

Putin quindi ha già ottenuto un importante risultato, riaffermando la propria posizione e quella della Russia sullo scacchiere globale, e la prospettiva - anche se non c’è nulla di concreto al riguardo e Kiev e l’Europa non ne vogliono sapere - di una soluzione definitiva che andrebbe incontro alle principali esigenze di Mosca. In cambio, spiega Bacharan, ha fatto “una piccola concessione” ma sono solo “briciole date a Donald Trump per non farlo arrabbiare e fargli dire che sono stati fatti progressi”. In realtà “non è stato fatto assolutamente nulla” e Putin “non ha rinunciato all’obiettivo di un’Ucraina satellite russo”.

Stando alla specialista francese, Donald Trump ha fretta di ottenere un risultato, mentre Vladimir Putin - che ha buone carte in mano sul fronte di guerra, dove le truppe russe guadagnano terreno - ha tempo e vuole far fruttare il più possibile questo vantaggio militare. E “quando uno ha fretta e l’altro ha tempo, quello che ha tempo è ovviamente avvantaggiato”.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare