Trump contestato su più fronti

La protesta contro il bando dell'immigrazione da sette paesi ritenuti covi di terroristi ha raggiunto la Casa Bianca: domenica, migliaia di persone si sono infatti radunate davanti alla residenza del presidente statunitense per partecipare a una manifestazione promossa sulle reti sociali con il motto "Non staremo in silenzio, combattiamo". Una folla multietnica e colorata s'è ammassata anche di fronte alla Statua della libertà, a New York, per contestare Donald Trump. "Questa è l'America", ha commentato una manifestate figlia di una mussulmana e di un ebreo.

Si muovono 16 procuratori generali

Contemporaneamente, i procuratori generali di 15 Stati e quello della capitale federale hanno emesso una dichiarazione congiunta definendo incostituzionale il decreto firmato sabato. I magistrati sostengono che lede la libertà di religione, uno dei principi fondamentali.

L'eccezione britannica

Londra ha intanto fatto sapere che i cittadini britannici che abbiano anche un passaporto di uno dei paesi messi all'indice potranno tranquillamente attraversare l'Atlantico a meno che non provengano direttamente da una delle nazioni inserite nella lista nera; in questo caso saranno sottoposti a ulteriori controlli.

Bloccata ricercatrice del Poli di Losanna

Tra le persone che non potranno recarsi negli USA come previsto, a causa del decreto firmato dal presidente, figura anche una ricercatrice iraniana attiva al Politecnico di Losanna. Si tratta della genetista specializzata in malattie infettive Samira Asgari. Aveva ottenuto una borsa del Fondazione nazionale svizzero di ricerca per trascorrere tre anni all'università di Harvard, ma il suo viaggio verso Boston è finito ancora prima di iniziare.

"Ero in fila con un visto valido, ma non mi hanno lasciato imbarcare perché iraniana" ha testimoniato alla RTS. Il suo sogno è crollato così. Ora si ritrova a Losanna senza più lavoro né casa. Spera nelle rassicurazioni di Donald Trump.

Trump: "non è bando a mussulmani"

Domenica sera ha ribadito che il suo ordine esecutivo non va inteso come una messa al bando dei mussulmani, ricordando che 40 nazioni a maggioranza islamica non sono toccate dal provvedimento. Il presidente ha assicurato che gli Stati Uniti rilasceranno nuovamente i visti fra tre mesi una volta adeguato il sistema dei controlli.

AFP/Reuters/ANSA/dg

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