Mondo

Trump gela la Danimarca: “La Groenlandia è MAGA”

Dopo l’atterraggio a Nuuk del figlio Don jr e le stoccate dello stesso presidente USA eletto, arriva la replica della premier danese Frederiksen: la grande isola “appartiene ai groenlandesi”

  • Ieri, 15:47
  • Ieri, 16:00
01:31

Groenlandia a stelle e strisce

Telegiornale 07.01.2025, 12:30

  • Keystone
Di: ATS/AFP/Spi 

Alle 13 (le 14 in Svizzera) di martedì un Boeing con la scritta “Trump” è atterrato sulla pista di Nuuk in Groenlandia. A bordo Donald Trump jr, il figlio del presidente americano eletto che nelle scorse settimane aveva espresso interesse per una possibile annessione agli Stati Uniti della grande isola autonoma, ma dipendente dalla Danimarca. La sua, è stato precisato, è una visita privata.

Donald Trump jr durante la campagna del padre.jpg

Donald Trump jr durante la campagna del padre

  • Keystone

E proprio negli stessi minuti in cui il pargolo del tycoon toccava terra, a cercare di mettere un punto alle brame statunitensi è stata Mette Frederiksen. “La Groenlandia appartiene ai groenlandesi”, ha dichiarato la premier danese.

Ma per capire gli sviluppi della polemica occorre tornare ai giorni di Natale quando Trump, senior, annunciando il nuovo futuro ambasciatore americano in Danimarca, paese di cui fa parte la grande isola artica con statuto di autonomia dal 1979, ha detto che “con le finalità della sicurezza nazionale e della libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d’America sentono che la proprietà della Groenlandia sia una necessità assoluta”.

Una dichiarazione che già il 24 dicembre aveva suscitato la ferma replica del primo ministro groenlandese Múte Bourup Egede: “La Groenlandia è nostra. Appartiene al popolo della Groenlandia. Non siamo in vendita e non lo saremo mai”, ha dichiarato Egede in una nota citata dai media americani. “Non dobbiamo perdere la nostra lunga lotta per la libertà”, ha aggiunto il politico dell’isola ghiacciata abitata per lo più da Inuit.

Parole che sembrano scivolate come un sasso da curling sul “commander-in-chief” USA, che sempre martedì su Truth ha rilanciato: “Ho sentito dire che il popolo della Groenlandia è MAGA” (Make America Great Again, il suo slogan), ha scritto Trump. “Mio figlio, Don Jr, e altri miei rappresentanti si recheranno lì nei prossimi giorni (in realtà oggi, ndr). È un posto incredibile e la gente ne trarrà enormi benefici se e quando diventerà parte della nostra nazione. Lo proteggeremo e lo custodiremo da un mondo esterno molto feroce. Rendere ancora grande la Groenlandia!”.

Mentre martedì la polemica è tornata a infiammarsi, a Nuuk alle 13 la temperatura non superava i -6°. Non eccessivamente freddo, quindi, per gli abitanti (poco più di 55’000 che abitano un territorio di 2,1 milioni di chilometri quadrati, circa quattro volte la Francia). Un territorio semideserto ma ricchissimo in minerali rari e combustibili fossili, oltreché strategicamente vicino agli Stati Uniti. Ma non americano, visto che la Groenlandia oggi beneficia di una grande autonomia amministrativa, pur facendo politicamente parte del Regno di Danimarca. Dal 1953, per l’esattezza, quando ottenne uno status equiparabile a una contea e ancora di più dal 1979 quando le venne concesso l’autogoverno. In precedenza, la grande “terra verde” (ovvero Grønland) era una colonia della Norvegia. Solo nel 1814, con il trattato di Kiel, passo sotto il controllo danese.

01:39

Trump rivuole lo stretto di Panama

Telegiornale 23.12.2024, 20:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare