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Trump, mossa contro Cuba

Stop ai famosi sigari, al rum e restrizioni anche per i turisti che visitano l'isola - Strategia elettorale del presidente USA durante la commemorazione dei "reduci della Baia dei porci"

  • 23 settembre 2020, 23:25
  • Ieri, 18:29
Donald Trump

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Stop ai soggiorni negli hotel di proprietà del Governo cubano e ulteriori restrizioni all'import di sigari e rum: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annuncia nuove sanzioni contro L'Avana per corteggiare la vasta comunità latina in Florida, uno degli Stati più in bilico che deve vincere assolutamente per poter sperare nella rielezione.

"Molto presto vedremo una Cuba libera", assicura alla Casa Bianca in una cerimonia per i veterani della fallita invasione della baia dei Porci contro Fidel Castro e i 40 anni dell'esodo di Mariel, che portò 120 mila cubani a Miami. Ma la sua promessa va oltre, per conquistare anche gli altri esuli ispanici: "Siamo a fianco di tutti i cittadini di Cuba, Nicaragua e Venezuela nella loro lotta per la libertà e lavoriamo per il giorno in cui questo diventerà un emisfero completamente libero per la prima volta nella storia".

"L'America non sarà mai un Paese socialista o comunista", tuona, rivendicando di aver cancellato l'accordo "patetico" con Castro del Governo Obama-Biden, che aveva ripristinato le relazioni diplomatiche e revocato varie restrizioni turistico-commerciali.

Una mossa chiaramente elettorale, in un momento in cui un sondaggio Washington Post-Abc lo dà in leggero vantaggio sul suo rivale Joe Biden tra i probabili elettori della Florida (51% a 47%) e dell'Arizona (49% a 48%).

Solo ieri Trump si era scagliato contro la Cina, accusando Pechino di essere responsabile della diffusione del coronavirus nel mondo. Mentre Trump, però, incolpa la Cina, lui stesso è stato duramente criticato per i risultati ottenuti dalla sua amministrazione nella lotta contro il coronavirus, ora uno dei principali problemi della sua candidatura alla rielezione. L'avversario democratico Joe Biden sostiene che Trump sia responsabile del fatto che gli Stati Uniti abbiano più morti di qualsiasi altra nazione. Lo accusa di aver incoraggiato le riaperture, anche se il virus si stava diffondendo rapidamente, e di aver organizzato campagne elettorali in cui pochi indossano mascherine o mantengono le distanze.

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RG 18.30 del 22.09.20 - Emiliano Bos in collegamento da Washington con Luisa Orelli

RSI Info 22.09.2020, 20:56

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