Migliaia di persone negli Stati Uniti hanno partecipato in questi giorni a manifestazioni per la liberazione di oltre 200 ragazze di età compresa tra i 12 e i 17 anni rapite in Nigeria dai terroristi di Boko Haram lo scorso 14 aprile.
Nel giorno della festa della mamma, il sequestro delle giovani è ancora più sentito. Ad illustrarlo, un video di Michelle Obama sul sito della Casa Bianca: “A me e a Barack queste ragazze ricordano le nostre figlie”.
È però soprattutto sui social media che la mobilitazione sta prendendo piede: su Twitter l’hashtag #BringBackOurGirls (traduzione: riportateci le nostre ragazze) genera centinaia di cinguettii all’ora.
Anche molte star e personalità politiche hanno voluto esprimere il proprio sostegno: da Emma Watson a Michelle Bachelet, sono state tante le foto pubblicate.
Intanto i rapitori hanno già minacciato di vendere le giovani come schiave per 12 dollari. Per aiutare le autorità nigeriane a recuperarle, nel paese sono arrivati esperti francesi, americani e britannici per cercare nuove piste da esplorare.
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