Gaza ha un bisogno urgente di aiuto umanitario, “significativo e continuo”. Lo ha detto oggi - venerdì- in una conferenza stampa a Gerusalemme Philippe Lazzarini, lo svizzero dal 2020 alla testa dell’UNRWA (l’agenzia delle Nazioni Unite che dal 1949 assiste i rifugiati palestinesi). E per poterlo portare, “è necessario un cessate il fuoco”.
“Mentre sto parlando, nella Striscia c’è gente che muore e non solo a causa delle bombe israeliane. Molti altri periranno per le conseguenze dell’assedio” imposto dopo il 7 ottobre, ha spiegato Lazzarini. “I servizi di base non ce la fanno più, le scorte di medicamenti, cibo e acqua si esauriscono, le fogne cominciano a debordare”, ha aggiunto. I convogli entrati finora sono ampiamente insufficienti, come le 56 tonnellate di aiuti di europei di cui Ursula von der Leyen ha annunciato la consegna giovedì nell’ambito del vertice dell’UE.
Le scorte si stanno esaurendo
Nei rifugi dell’UNRWA sono inoltre attualmente ospitati circa 629’000 sfollati, oltre il triplo della normale capacità. Un sovraffollamento che rappresenta una preoccupazione per le condizioni sanitarie e un rischio per la sicurezza.
Interrogato sul bilancio fornito dalle autorità sanitarie di Gaza, controllate da Hamas, Lazzarini ha risposto che queste cifre anche in occasione delle precedenti fiammate di violenza nella Striscia “sono sempre state considerate credibili e mai rimesse in discussione”. E d’altra parte, gli oltre 7’000 morti annunciati (fra cui 2’900 bambini) sono un dato che collima con quello relativo alle vittime fra i collaboratori dell’organizzazione stessa: sono 57 i dipendenti dell’UNRWA di cui è confermato il decesso, “padri e madri che dedicavano la loro vita alla comunità”.
Nuova incursione israeliana
Intanto, Israele ha annunciato oggi di aver condotto una nuova incursione di terra nella Striscia di Gaza. Ha inoltre aggiornato, al rialzo, il bilancio degli ostaggi nelle mani di Hamas: sarebbero 229.
Una scuola dell'UNRWA colpita da un attacco israeliano nei giorni scorsi
Cosa è l’UNRWA
L’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) è stata creata dall’ONU nel 1949 con un mandato che doveva essere temporaneo ma che è stato successivamente prolungato a più riprese, l’ultima volta quest’anno fino al 2026. Con un budget di parecchie centinaia di milioni di dollari - in gran parte finanziato dagli Stati, con l’Unione Europea in testa - deve occuparsi dei bisogni di 5,9 milioni di rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, in Libano, in Siria e in Giordania. Di questi, 1,8 milioni hanno bisogno di assistenza alimentare e finanziaria. L’UNRWA è attiva in 58 campi e gestisce oltre 700 scuole, con più di mezzo milione di studenti di cui quasi 300’000 nella sola Gaza. In ambito sanitario, le strutture sono 140 e visitano oltre 7 milioni di pazienti all’anno. L’UNRWA dà lavoro a oltre 20’000 persone, in massima parte personale locale.
Notiziario delle 11:00 del 27.10.2023
Notiziario 27.10.2023, 11:30