Jeff Sessions, ministro della Giustizia statunitense, è pronto a lasciare l'incarico sulla scia delle tensioni con il presidente Donald Trump. Il Russiagate, così, torna a far tremare l'amministrazione Trump alla vigilia dell'audizione in Congresso dell'ex numero uno dell'FBI James Comey.
Le tensioni sono nate proprio intorno alle indagini sulla Russia: Sessions, contrariamente alla volontà di Trump, ha deciso di astenersi dall'inchiesta, aprendo di fatto la strada alla nomina di un procuratore speciale.
Una decisione che a Trump, riporta ABC, non sarebbe andata giù. Nonostante siano passati mesi dall'annuncio di Sessions, il presidente non avrebbe digerito la presa di distanza, vissuta probabilmente come un "tradimento".
Intanto, secondo indiscrezioni, al Congresso Comey si limiterà a raccontare i fatti, omettendo conclusioni legali e soprattutto evitando di accusare Trump di ostruzione della giustizia per Michael Flynn, l'ex consigliere alla sicurezza nazionale già travolto dal Russiagate.
ATS/M. Ang.