Dal 1° luglio gli USA sono ufficialmente nel ciclo di espansione economica più lungo della loro storia, battendo il record di 120 mesi consecutivi di crescita che risaliva al periodo marzo 1991-marzo 2001.
Una fase positiva, quella attuale, che dura dal giugno del 2009, dopo la grande crisi. A certificarlo è l'organizzazione privata National Bureau of Economic Research, secondo cui in quest'arco di tempo il PIL statunitense è cresciuto del 25%, con un tasso di disoccupazione sceso in maggio al 3,6%, il più basso dal 1969.
"L'economia americana è migliore di quanto non lo sia mai stata! Anche se a malapena le fake news mi danno credito per questo!", esulta il presidente, Donald Trump, su Twitter.
Tra gli analisti si fa però sempre più strada l’ipotesi che l’economia americana possa finire in recessione entro la fine del 2020, proprio durante le elezioni presidenziali. Lo crede il 60% dei 53 esperti di previsioni economiche che ha partecipato all’ultimo sondaggio condotto dalla National Association of Business Economics.
E sarà proprio lo stato dell'economia uno dei temi delle elezioni. Per i candidati democratici, infatti, l'economia non vale per tutti allo stesso modo: funziona per i ricchi, ma non per i lavoratori.
joe.p.